Jogujo Circuit: A New Tide

La nuova onda di Jogujo Circuit, progetto norvegese composto e animato da Joakim Frøystein, Gunnar Halle e Jon Meinild (a cui si aggiungono gli ospiti Wetle Holte e Kirsti Huk) giunto al suo secondo album dopo il debutto di Close Up Magic, coincide con un nuovo possibile sbocco generato dalla collisione fra musica jazz ed elettronica. Gli ambienti musicali disegnati e confezionati dall'artwork minimale di A New Tide è il risultato di ore di esperimenti a base di laptop, trombe e sintetizzatori. Il risultato lo si può ascoltare in 40 minuti di musica spesso debitrice delle pionieristiche esperienze del Bristol Sound, ma anche dei Tortoise e dei Sigur Rós.

Ambient ed elettronica sono il punto di partenza per una rielaborazione che tiene conto di celebri connubi del passato fra bit e musica strumentale. Orecchie vicine a quelle situazioni troveranno echi e citazioni, ma anche una spiccata sensibilità per il jazz sperimentale. Jazz (intendetelo nel senso più aperto e dilatato del termine) che qui interviene con trombe e vibrafoni, accanto alle voci, a colorare quell'orizzonte sonoro soft e ovattato delineato da beat digitali, interferenze elettroniche, fruscii elettrici, echi indistinguibili, feedback lontani.

Un disco nordico nell'anima, alternativo e indipendente nell'approccio. Consigliato, più che altro, a chi già ha una certa familiarità con tutta quella musica elettronica combinata a un certo spleen dalle radici molto europee. Se tutto questo retroterra vi appartiene, allora forse in A New Tide abbiamo davvero trovato una possibile e preziosa colonna sonora per le serate più gelide del prossimo inverno.

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