Michael Rosen: Unquiet Silences

Ed il resto non è da meno, con il leader per lo più al sax soprano e la ritmica con una notevole presenza tecnico-espressiva. A tratti sono superlativi, capaci di cogliere il meglio da quello che è questo tipo di musica, rendendolo in modo fresco, vivace. Il clima notturno, intimistico, non manca di creare suggestioni a volte intense, come nella title-track, in cui Rosen passa al sax tenore e l'empatia fra i musicisti è praticamente perfetta, tutti partecipi di un progetto di cui ognuno è parte necessaria.

La compattezza - 48 minuti - è un'altra dote di questo disco, in cui nessuna nota viene sprecata. Paolo Birro si conferma un grande sideman, Fabrizio Sferra, che si limita ad un educato ma efficace accompagnamenteo in punta di bacchetta, Ares Tavolazzi con le sue pulsazioni profonde, rendono al meglio le composizioni di Rosen dando un livello alle esecuzioni che proprio entusiasma.

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