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François Couturier: Un jour si blanc

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François Couturier: Un jour si blanc
Concepito quale ideale secondo volume di una trilogia fondamentalmente dedicata ad un ristretto giro di artisti ed intellettuali tra i quali Arseni Tarkovsky, poeta padre del grande regista russo Andrei, scomparso un quarto di secolo fa, Un jour si blanc è titolo mutuato proprio da un poema scritto da Tarkovsky padre nel corso del Novecento che portava il semplice nome di "White Day".

"Una tranquilla passeggiata dall'alba al tramonto in un mondo ideale in cui fragranze, colori e suoni corrispondono..." Lo stesso Couturier - scomodando Baudelaire - spiega nel libretto del CD, il tema del lavoro, aggiungendo trattarsi di diciassette piccole impressioni sonore: molte improvvisate, melodiose o astratte, calme o impetuose.

Si tratta del primo "solo" del pianista francese, già noto nei territori ECM grazie alle collaborazioni con personaggi come ad esempio il suonatore di oud tunisino Anouar Brahem oppure il violinista Dominique Pifarely, con il quale incise un CD nel 1997.

Poetico e creativo, il suo pianismo denso e vicino a Satie, non poteva trovare migliore alloggio se non sotto il tetto della casa bavarese, in buona sintonia con molte peculiari avventure in piano solo di molti importanti nomi musicali degli ultimi anni.

Oltre a quello di Tarkovsky, i "santi" citati da Couturier sono quelli di Rimbaud, Mirò, Kandinsky, Klee, Schubert, Bach e i pittori del celebre "Blaue Reiter" Group nato a Monaco nel primo decennio dello scorso secolo. Assolutamente ispirato da tali nomi, Couturier riesce pienamente nell'intento di trasformare in onde sonore le piccole sensazioni impressionistiche di quei tempi, donando all'ascoltatore di cento anni dopo, un piccolo affresco sonoro che potrebbe essere la degna colonna sonora della "Passeggiata" di Walser o di un qualunque onirico omaggio al "senso" di un certo passato.

Nobile e poetico, il disco scorre veloce nei grandi campi della tranquillità, toccando ovvie spiagge jazzistiche ma restando fondamentalmente a navigare nel mare magnum dell'improvvisazione.

Evocativo e spirituale quanto appunto un film di Tarkovsky è essenzialmente un disco ECM nel vero senso del termine, ove una classica austera bellezza detta i principi della forma e dello stile. Una sorta di omaggio al barocco crepuscolare che molte volte Eicher ha prodotto con successo e che fa riemergere lo spessore di molti progetti ECM dimenticati. Bellezza, in altre parole. Quella che ancora una volta ripropone l'essenziale potenzialità del pianoforte quale strumento principe delle umane attività d'arte musicale. Con, dall'altra parte, l'infinita forza evocativa di tutto ciò che è "classico" e che non dovrà mai mancare nella mente di un ascoltatore quanto meno attento ed intelligente.

Couturier chiuderà presto la trilogia su questi schermi con un nuovo "Tarkovsky Quartet," recentemente registrato con Anja Lechner, Jean-Marc Larché e Jean-Louis Matinier. Sempre benedetto da padre Manfred.

Track Listing

L'aube; Un calme matin orange; Lune de miel; L'Intemporel; Le soleil rouge; Der Blaue Reiter; Sensation; Un jour si blanc; Colors; Cliar-obscur; Voyage d'hiver; Par les soirs belus d'été; Moonlight.

Personnel

François Courturier: piano.

Album information

Title: Un jour si blanc | Year Released: 2010 | Record Label: ECM Records


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April 2010

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