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John McLaughlin – Jaco Pastorius – Tony Williams: Trio of Doom

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John McLaughlin – Jaco Pastorius – Tony Williams: Trio of Doom
La storia di queste mirabolanti registrazioni è davvero emblematica e può servire come esempio della volatilità della percezione umana e in particolar modo della percezione artistica da parte dei protagonisti stessi del momento esecutivo.

Nel 1979 Jaco Pastorius era all’apice della sua carriera, era solidamente inserito nel supergruppo Weather Report e, secondo il giudizio pressoché unanime di pubblico e critica, era riuscito a mantenere fede alla sua sparata iniziale che lo aveva visto presentarsi a Joe Zawinul affermando di essere il più grande bassista elettrico del mondo. Alcuni segnali lasciavano intravedere pericolose fughe in avanti verso un comportamento ossessivo e schizzato, ma ancora la situazione era abbondantemente sotto controllo.

Ai primi di marzo era previsto un mega festival Rock e Jazz all’Avana. Un avvenimento decisamente interessante dal punto di vista artistico ma certamente ancora più clamoroso dal punto di vista socio-politico. I Weather Report erano tra i fiori all'occhiello del cartellone e gli organizzatori accettarono la proposta di inserire come side-project anche un nuovo super gruppo: il trio denominato ironicamente ‘Trio of Doom’ che comprendeva, oltre a Pastorius, il chitarrista John McLaughlin e il batterista Tony Williams. Due musicisti molto famosi che erano stati alla corte di Miles Davis in anni decisivi per lo sbocciare della musica jazz-rock. Due musicisti che già avevano vissuto assieme l’avventura, esaltante da un punto di vista artistico e sfortunata da un punto di vista del business, del super gruppo ‘Tony Williams Lifetime’, dove il ruolo di terzo incomodo era ricoperto da Larry Young e dove arrivò, in un secondo tempo, anche il bassista Jack Bruce.

Sulla carta, questo ‘Trio of Doom’ era una idea straordinaria. Tre virtuosi che in quel momento erano praticamente all’apice delle classifiche dei rispettivi strumenti si mettevano assieme e promettevano mirabolanti risultati. In effetti le prove andarono benissimo, ma poi sul palco la follia di Jaco prese il sopravvento e, secondo il racconto di McLaughlin, il concerto, breve anche per esigenze di scaletta del Festival, finì quasi in rissa. Tony Williams in particolare era arrabbiatissimo con il bassista e lo avrebbe volentieri fulminato, non solo con lo sguardo.

La Columbia comunicò immediatamente la propria intenzione di pubblicare un paio di brani e trovò la fiera avversione di McLaughlin che dichiarò: “Per pubblicare quel concerto dovrete passare sul mio cadavere”. Per cui 5 giorni dopo il concerto cubano i tre musicisti si ritrovarono in studio a New York, per registrare nuovamente tre dei cinque brani che erano stati eseguiti dal vivo (in realtà il brano col quale si apriva il concerto era una semplice improvvisazione in solo, senza titolo, del batterista). La Columbia aggiunse applausi posticci e pubblicò questi tre brani lasciando credere che erano quelli registrati dal vivo a L’Avana.

Quasi trent’anni dopo John McLaughlin ha avuto modo di riascoltare i brani dal vivo mai pubblicati e si è accorto che, al di là di qualche libertà che Jaco si prendeva con la tonalità di base dei brani, l’energia sprigionata sul palco era davvero impressionante. Ben felice di poter cambiare opinione ha dato il via libera alla pubblicazione di quegli inediti. Non è stato necessario passare sul suo cadavere, anche se purtroppo si potrebbe dire che involontariamente ci si è trovati a dover passare sui cadaveri dei suoi due compagni di avventura, visto che Jaco è morto nel 1987 e Tony lo ha seguito dieci anni più tardi.

Per l’occasione si è fatto un ottimo lavoro di remix e si sono aggiunti i tre brani in studio, liberati dell’orpello dei finti applausi aggiunti all’epoca della pubblicazione negli album Havana Jam I & II. Nelle operazioni di recupero dei nastri originali sono saltati fuori anche due brevi frammenti inediti dalla seduta in studio dell’8 marzo 1979 e sono stati inseriti in scaletta.

La musica contenuta in questo CD è davvero impressionate. Forte, concreta, determinata. E’ davvero difficile capire perché all’epoca era stata così ferocemente boicottata da McLaughlin e da Tony Williams. Probabilmente l’attitudine un po’ troppo pignola del chitarrista era andata in contrasto con la follia creativa del bassista. E magari la reazione infuriata del batterista (che non ci risulta abbia mai parlato di questo episodio) era stata un po’ esagerata dal racconto di McLaughlin. Storie di ego, si potrebbe dire. E forse non è casuale il fatto che l’album di Tony Williams che marcò la fine dell’avventura del gruppo con McLaughlin e Larry Young si chiamasse proprio Ego.

Track Listing

Drum Improvisation (Live); Dark Prince (Live); Continuum (Live); Para Oriente (Live); Are You the One, Are You the One? (Live); Dark Prince (Studio); Continuum (Studio); Para Oriente (Alternate Take One/Studio); Para Oriente (Alternate Take Two/Studio); Para Oriente (Studio).

Personnel

John McLaughlin: electric guitar; Jaco Pastorius: electric bass; Tony Williams: drums.

Album information

Title: Trio Of Doom | Year Released: 2007 | Record Label: Legacy Recordings

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