Danny Fox Trio: The One Constant

E che dire dell'assenza dell'elettronica, ormai onnipresente, deus ex machina invocato di ogni registrazione che voglia definirsi trendy, rimedio di tutti i mali soprattutto se riguardano povertà e carenza di idee? Quello che certamente non manca in The One Costant è l'ottima musica. L'album di debutto del trio che arriva dopo una serie di ingaggi nei club della grande mela e dintorni (Smalls, Iridium, 92Y Tribeca), mostra maturità sorprendente e una marcata visione prospettica.

L'anima da concertista di Danny Fox (suona regolarmente Beethoven, Scriabin, Prokofiev) lungi dall'appesantirne il pensiero musicale diventa preziosa alleata nello scardinare luoghi comuni e allargare orizzonti espressivi. E se in "Even Tempered" non è solo fonte di ispirazione o atteggiamento mentale ma inchiostro su pentagramma, ecco che funge da camera di decompressione di un percorso che richiede la piena allerta dei sensi e una partecipe attenzione.

Fox suona con la giusta parsimonia, gira alla larga da funambolismi e strizzate d'occhio, pone grande attenzione al tocco che sa essere volitivo e delicato allo stesso tempo, e le sue composizioni suonano leggere e accessibili a dispetto di una intricata rete di snodi e diramazioni. Merito anche di partner all'altezza e in perfetta sintonia con le idee del leader.

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