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Jóhann Jóhannsson: The Miners’ Hymns
La conferma viene dal questa colonna sonora del regista sperimentale Bill Morrison [autore del fantastico Decasia e interlocutore privilegiato di molti improvvisatori, due tra tutti Bill Frisell e Dave Douglas], un lavoro dedicato alla triste decadenza e fine della comunità mineraria inglese.
Orchestra e organo - quello della cattedrale normanna di Durham-forniscono a Jóhannsson la tavolozza per atmosfere cupe e claustrofobiche, ottime per rendere sia la dura condizione dei lavoratori che la tragedia sociale e economica.
Ne viene fuori un lavoro che, se ascoltato senza l'abbinamento con le immagini di Morrison, si pone - come altre colonne sonore - in una sorta di zona ad altissimo tasso di soggettività, permettendo all'ascoltatore di fantasticare e emozionarsi oppure di cadere presto in uno stato di noia.
La seconda ipotesi non è chiaramente una pecca da ascrivere a Jóhannsson, che si dimostra ancora una volta compositore sensibile ai dettagli e all'architettura della narrazione, ma è una fragilità espressiva che richiede una precisa capacità di sintonizzarsi oppure l'abitudine a usare paesaggi sonori come sfondo.
Track Listing
01. They Being Dead Yet Speaketh; 02. An Injury to One Is the Concern Of All; 03. Freedom from Want and Fear; 04. There Is No Safe Side but the Side of Truth; 05. Industrial and Provident, We Unite to Assist Each Other; 06. The Cause of Labour Is the Hope of the World.
Personnel
Album information
Title: The Miners’ Hymns | Year Released: 2011 | Record Label: Rose Live Music
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