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The Man Who Fell To Earth - Brian Eno 1971-1977

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The Man Who Fell To Earth - Brian Eno 1971-1977

Sexy Intellectual Productions

Valutazione: 3,5 stelle

Il compito di riassumere in un documentario di due ore e mezzo una figura importante e complessa come quella di Brian Eno, personaggio di spicco nel mondo dell'arte contemporanea, sarebbe impresa proibitiva per chiunque, anche limitandosi, come in questo caso, agli anni iniziali della sua carriera (quelli che vanno dal 1971 al 1977). Alla Sexy Intellectual, casa di produzione DVD specializzata in operazioni di questo tipo, va reso comunque il merito di averci provato, anche se il risultato potrà scontentare i più esigenti.

Il filmato ripercorre la storia professionale del musicista a partire dal 1971, anno in cui esordisce come membro della formazione glam-rock dei Roxy Music, partecipando alla realizzazione dei loro primi due album, per poi avviarsi verso una luminosa carriera solistica che si estenderà ben oltre gli ambiti puramente musicali. La narrazione, intercalata da interviste a giornalisti e critici musicali oltre che a musicisti suoi collaboratori, è accompagnata da filmati e immagini di repertorio e numerosi brevi frammenti di brani cui viene fatto riferimento nel testo. Vengono così passate in rassegna, dopo l'uscita dai Roxy Music, le sue collaborazioni con Robert Fripp, la realizzazione del primo disco solo Here Come the Warm Jets, il primo (e unico) tour da lui effettuato, presto abortito per motivi di salute; il secondo album Taking Tiger Mountain by Strategy, seguito subito dopo da Another Green World; la produzione della collana di musica contemporanea Obscure Records, dove accanto alle prima pubblicazione su disco di opere di compositori diventati successivamente famosi come Gavin Bryars, Michael Nyman e Harold Budd, viene pubblicato anche Discreet Music, il suo primo manifesto programmatico di ambient music; per continuare con le collaborazioni in terra tedesca (Harmonia e Cluster) nonché con David Bowie (Heroes e Low), prima di concludere con l'ultimo suo lavoro di quel periodo, Before and After Science.

Tra i musicisti intervistati figurano Percy Jones, Lloyd Watson, Hans-Joachim Roedelius, Brian Turrington, David Toop, Jon Hassell e Robert Rich. Brian Eno (che non è stato coinvolto nella realizzazione del documentario) è presente solo in un breve frammento di un'intervista dell'epoca. L'operazione rappresenta complessivamente una discreta introduzione (anche se necessariamente incompleta e superficiale) al primo periodo di attività di Eno, che potrebbe risultare poco familiare a chi l'ha scoperto solo successivamente. In questo senso, pur con tutti i suoi limiti, il giudizio può risultare positivo, fermo restando che l'approfondimento va poi completato accostandosi in primo luogo alle opere discografiche citate, e successivamente a materiali critici più sostanziosi.

Per finire, occorre segnalare la totale mancanza di indicazioni riguardo agli autori del documentario (regia e testi), come pure di sottotitoli, il che rende sicuramente problematica la fruibilità del lavoro da parte di chi non abbia una sufficiente dimestichezza con la lingua inglese.

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