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Testimoni del '68: Franz Koglmann
Da un lato apprezzavo il desiderio di portare una ventata di libertà e di "rivoluzione" nella società borghese, ma dall'altro non riuscivo ad accettare la loro ammirazione per dittatori comunisti come Mao.
Un'istanza importante era il desiderio di trasformare il tempo lavorativo in tempo libero e viceversa. Non male, no?
Che in fondo è quello che fanno normalmente gli artisti freelance.
Ma se, come artista, avevi a che fare con un sessantottino, allora ti rendevi conto molto presto che l'arte aveva un'unica funzione: essere strumentalizzata dalla propaganda politica.
Quindi il mio atteggiamento era (ed è tuttora) scettico e cauto.
Magari è una cosa legata anche all'età. Ero un po' più giovane del tipico sessantottino. Il mio interesse nelle ideologie politiche era limitato. Ero (e sono) una persona più interessata all'estetica.
Traduzione di Stefano Commodaro.
Foto di Elfie Semotan.
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