Komado-No-Oh: Tension

Non solo tra brano e brano ma anche all'interno della stessa esecuzione ci si trova di fronte ad un turbinio di situazioni da far girare la testa. Dinamiche esasperate, dai pianissimi ad esplosioni violente, dolcissime ninne nanne che si trasformano in incubi notturni, caldissimi e sensuali shuffle tramutati in espressionismo teatrale di stampo brechtiano, ritmi binari che alimentano un sorta di prog-rock dagli occhi a mandorla, arie che sembrano provenire da una qualche opera lirica misconosciuta del repertorio italiano.

Il pianismo di Koh è necessariamente camaleontico. Intriso di classicità (studi accademici alle spalle) si muove con sorprendente agilità e credibilità tra barocchismi ricchi di enfasi e minimalismo, cluster poderosi e gentilissime pennellate, torride blue-notes e sghembi fraseggi. Non da meno la voce che sa stregarti con una irresistibile forza affabulatrice e nel contempo trafiggerti con suoni e timbri duri come la pietra, trasportarti in un mondo fantastico dove scorrono fiumi di latte e miele e nel contempo farti intravedere, dietro l'angolo, l'orco cattivo.

Uemura, lungi dall'essere predominante, si rivela partner sensibilissimo sciorinando una serie di figurazioni ritmiche di raffinata bellezza, creando zone d'ombra, sorprendenti lampi di luce e, quando occorre, ritmi binari da far impallidire il rocker più navigato. Emblematica "A Swindler," la bonus track nella quali Koh, sola con pianoforte e voce, sa racchiudere magistralmente in quattro minuti scarsi il suo fantasmagorico mondo espressivo.

Comments