: Tenormore
Da tre decenni Scott Robinson è figura onnipresente nelle orchestre e nei gruppi d'orientamento mainstream: ha registrato venti album da leader e partecipato a più di 270 dischi. Venticinque anni al sax baritono con Maria Schneider e poi con Bob Mintzer, John Fedchock, Bob Brookmeyer, Frank Kimbrough, Ron Carter, Joe Lovano, Paquito D'Rivera, Bob Wilber (ma anche con Roscoe Mitchell e con David Bowie).
In questo disco privilegia esclusivamente il sax tenore per riaffermare quell'identità perduta nelle molte collaborazioni in cui imbracciava gli strumenti a fiato più diversi, tra cui il sarrusofono e l'oficleide. «La gente s'è dimenticata che ero un tenoristaha detto Scott -molti mi dicevano "Wow, ti trovo davvero bene al sax tenore, non sapevo che suonassi questo strumento." Sono frasi che mi hanno dato i brividi e ho pensato di dover sistemare questa faccenda».
Eccolo quindi a capo di un bel quartetto con Helen Sung al piano, Martin Wind al contrabbasso e Dennis Mackrel alla batteria eseguire dieci brani tra originals e temi famosi. Il suo stile è una sobria sintesi tra modelli pre-coltraniani (in particolare Dexter Gordon, Al Cohn, Gene Ammons) e contemporanei come Joe Lovano. Un sax dal fraseggio fluente e dal timbro suadente, in un solismo che mostra creatività entro coordinate ben definite. Ma Robinson non è uno stilista retrò e sa includere nella sua musica forme espressive più libere. L'esempio migliore è "Tenormore" il brano che dà il titolo all'album, dove sia Robinson che i suoi (in particolare Helen Sung) mostrano inventiva in libere esplorazioni della forma. Stessa cosa accade nell'introduzione a "The Good Life," alcuni minuti di libera improvvisazione post-free che sfociano in una languida ballad.
Un ottimo disco di contemporary mainstream che si ascolta con piacere.
In questo disco privilegia esclusivamente il sax tenore per riaffermare quell'identità perduta nelle molte collaborazioni in cui imbracciava gli strumenti a fiato più diversi, tra cui il sarrusofono e l'oficleide. «La gente s'è dimenticata che ero un tenoristaha detto Scott -molti mi dicevano "Wow, ti trovo davvero bene al sax tenore, non sapevo che suonassi questo strumento." Sono frasi che mi hanno dato i brividi e ho pensato di dover sistemare questa faccenda».
Eccolo quindi a capo di un bel quartetto con Helen Sung al piano, Martin Wind al contrabbasso e Dennis Mackrel alla batteria eseguire dieci brani tra originals e temi famosi. Il suo stile è una sobria sintesi tra modelli pre-coltraniani (in particolare Dexter Gordon, Al Cohn, Gene Ammons) e contemporanei come Joe Lovano. Un sax dal fraseggio fluente e dal timbro suadente, in un solismo che mostra creatività entro coordinate ben definite. Ma Robinson non è uno stilista retrò e sa includere nella sua musica forme espressive più libere. L'esempio migliore è "Tenormore" il brano che dà il titolo all'album, dove sia Robinson che i suoi (in particolare Helen Sung) mostrano inventiva in libere esplorazioni della forma. Stessa cosa accade nell'introduzione a "The Good Life," alcuni minuti di libera improvvisazione post-free che sfociano in una languida ballad.
Un ottimo disco di contemporary mainstream che si ascolta con piacere.
Track Listing
And I Love Her; Tenor Eleven; Put On A Happy Face; Morning Star; The Good Life; Tenor Twelve; Rainy River; The Weaver; The Nearness Of You; Tenormore.
Personnel
Scott Robinson: saxophone, baritone; Helen Sung: piano; Dennis Mackrel: drums; Martin Wind: bass, acoustic.
Helen Sung: Hammond B3 organ (7, 9); Sharon Robinson: flute (8).
Album information
Title: Tenormore | Year Released: 2019 | Record Label: Arbors Records