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Results for "Alberto Bazzurro"
Yves Robert Trio: Inspired
by Alberto Bazzurro
Registrato (febbraio 2014) e prodotto in Ungheria (BMC sta per Budapest Music Center) col patrocinio dell'Istituto Francese attivo nella capitale magiara, questo album riporta sotto i riflettori un musicista che, con gruppi propri o accanto ai vari Sclavis e Portal, aveva convogliato non poche attenzioni su di sé all'inizio degli anni Novanta per poi, almeno dalle ...
David Amram: Classic American Film Scores 1956-2016
by Alberto Bazzurro
Nato a Filadelfia nel 1930, David Amram è una figura tutto sommato non particolarmente nota nel vasto panorama del jazz legato al lavoro negli studios cinematografici, per cui assolutamente benemerito arriva questo box, da lui fortemente voluto, che ne riunisce organicamente le colonne sonore (non tutte, ma una significativa selezione) per cinema e -più episodicamente -teatro. ...
Justin Mullens: The Cornucopiad
by Alberto Bazzurro
Il cornista newyorkese Justin Mullens è qui alla guida di un ottetto che non fa mistero di riferirsi a certi esperimenti anni Cinquanta, che nel frattempo tanto esperimenti non sono più. Ciò non toglie che il CD in oggetto possieda svariati elementi di appeal per il potenziale ascoltatore. Anzitutto per la bellezza degli insiemi, quattro fiati ...
Keptorchestra meets Steve Lacy: Sweet Sixteen
by Alberto Bazzurro
Ricompare uno storico album del 1994 (incisione del febbraio '93) in cui Steve Lacy, prossimo ai sessanta, si accompagnava alla veneta Keptorchestra. In aggiunta ai nove brani originari, figura oggi, giusto in apertura di CD, l'unica composizione esterna al consesso (ma certo non estranea a Lacy), la monkiana Straight No Chaser." E fra coloro che nel ...
Enten Eller: trentennale con disco (doppio?)
by Alberto Bazzurro
C'è una storia che comincia nel 1986 e prende il nome dai sacri testi kierkegaardiani: trattasi di Enten Eller, oggi (e ormai da vent'anni) un quartetto ben definito, con Alberto Mandarini alla tromba, Maurizio Brunod alla chitarra, Giovanni Maier al contrabbasso e Massimo Barbiero alla batteria, ma dopo aggiustamenti che di fatto hanno occupato il primo ...
William Parker, Lisa Sokolov, Cooper-Moore: Stan's Hat Flapping in the Wind
by Alberto Bazzurro
Album decisamente anomalo, quest'ultimo di William Parker, che vi ricopre il ruolo di puro e semplice autore (parole e musica, peraltro) di songs affidati a una forma quasi atavica, ancestrale, come quella che vede una voce accompagnata solo da un pianoforte. Del sessantaquattrenne bassista newyorchese ritroviamo peraltro diverse stimmate, in questo pur inusuale ...
The Brooklyn Express: No Time Left!
by Alberto Bazzurro
Registrato a Brooklyn nel giugno 2015, questo nuovo lavoro della Premiata Ditta Cavallanti/Tononi non tradisce neanche stavolta le attese, anzi rinverdisce atmosfere e -diciamolo pure -opulenze che la crisi globale in cui ci stiamo dibattendo ha finito spesso per mettere in un angolo (proprio per un fatto di dispiegamento di mezzi e forze). ...
Brooklyn Blowhards: Brooklyn Blowhards
by Alberto Bazzurro
Lo spirito di Albert Ayler volteggia amabilmente sopra questo album (cinque brani suoi più svariati traditionals del tipo che il sassofonista di Cleveland amava riesumare a suo modo), nella rivisitazione dell'ottetto capitanato da Jeff Lederer (suoi tutti gli arrangiamenti, la produzione, e anche un brano, il penultimo, The Language of Resistance"). Vi campeggia, ...
Michael Jefry Stevens, Eliot Wadopian: Mountain Song
by Alberto Bazzurro
Album non privo di sottigliezze, di logica, di una visione coerente del dialogo a due voci, ma neppure di frequenti fasi di stanca, ripetitività e modesto appeal emozionale, questo Mountain Song, che vede uno di fronte all'altro due musicisti avvezzi alla libera improvvisazione così come a forme di interazione più definite. L'incisione risale ...
Ran Blake: Chabrol Noir
by Alberto Bazzurro
Notoriamente appassionato di cinema, Ran Blake ci regala una delle sue opere più significative e appassionate esplorando l'universo di uno dei suoi grandi amori, Claude Chabrol, di cui fin dalla copertina, scopertamente hitchcockiana, il disco rievoca abilmente l'universo espressivo. L'album ha come persino scontato filo conduttore il pianoforte di Blake, senza accompagnamento alcuno ...




