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Masabumi Kikuchi Trio: Sunrise

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Masabumi Kikuchi Trio: Sunrise
Ad un primo ascolto di Sunrise ci si potrebbe domandare quanto in questa musica diafana, reticente e sospesa sia dovuto alla scrittura e quanto all'improvvisazione. Poi, anche leggendo le informazioni del libretto, si comprende che si tratta di improvvisazione collettiva, ma sempre indirizzata dal leader verso un pensoso e malinconico progredire, verso un ascolto reciproco quasi telepatico, sotto la soglia di un'intenzione ritmicamente motoria o melodicamente accattivante, verso un intreccio minuto in cui il non detto, i silenzi, gli accenni lasciati in sospeso, i sospiri hanno lo stesso peso delle frasi concluse, che pure nascono, si sviluppano e si chiudono con coerenza discorsiva.

A volte, per esempio in "So What Variations" o nelle ballad che aprono e chiudono il CD, sembra di percepire accenni subliminali a famosi standard. In alcuni brani (ancora "So What Variations," "Stricks and Cymbals" e "Uptempo") si dipanano situazioni più mosse, arrovellate e scabre, senza mai sconfinare nell'esuberanza più rituale, compiaciuta e coinvolgente. Per inciso, in questi brani Kikuchi dimostra di appartenere a quella categoria di pianisti che mentre suonano non possono fare a meno di mugugnare (a parte Erroll Garner, Keith Jarrett e tanti altri, chi si ricorda il "road movie" Cinque pezzi facili di Bob Rafelson con il giovane Jack Nicholson?).

Kikuchi, nato a Tokyo nel 1939 e dalle variegate esperiennze, appare come la personalità più forte e decisiva, anche per il suo ruolo di leader e per lo strumento che suona: il suo tocco è limpido e calibrato, il suo fraseggio sempre tenuto sotto controllo, le dinamiche amministrate con rigore.

Il grande Paul Motian, scomparso nel novembre 2011, è indirettamente il dedicatario di questo CD inciso in studio a New York nel settembre 2009. Conoscendo la sua poetica degli ultimi decenni, sempre più concentrata in un distillato di movenze percussive, in uno spolverìo cristallino sui piatti, in un sommesso e avvolgente lavorìo timbrico, ottenuto più per sottrazione che per accumulazione affermativa e ridondante, si può ben comprendere come la sua presenza sia congeniale e preziosa al percorso musicale di Sunrise.

Quanto a Thomas Morgan, è uno dei contrabbassisti emergenti più apprezzati e richiesti: basta considerare quanti e quali leader lo hanno voluto al loro fianco negli ultimi anni. Personalmente quando in passato ho avuto modo di ascoltarlo in varie occasioni (nel quintetto di Giovanni Guidi, nei gruppi di Jim Black e in altri contesti) non ne ero rimasto affatto colpito; anzi non mi convincevano la sua dinamica statica, il piglio accademico, il sound poco determinato e personale. Al contrario, nel concerto del trio di Craig Taborn al festival di Bergamo 2012 l'ho molto apprezzato proprio per queste medesime caratteristiche, che si rivelavano perfettamente funzionali al mondo espressivo del leader. La stessa cosa si verifica in questo trio pilotato da Kikuchi, pur così diverso da quello del collega americano; nulla capita per caso o per facili automatismi e il pizzicato di Morgan seleziona le note una per una.

Track Listing

Ballad I; New Day; Short Stuff; So What Variations; Ballad II; Sunrise; Sticks and Cymbals; End of Day; Uptempo; Last Ballad.

Personnel

Masabumi Kikuchi: piano; Thomas Morgan: bass; Paul Motian: drums.

Album information

Title: Sunrise | Year Released: 2012 | Record Label: ECM Records


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