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Günter Lenz Springtime: Strict Minimum

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Günter Lenz Springtime: Strict Minimum
Basterebbe un solo dato biografico per consegnare definitivamente alla leggenda il nome di Günter Lenz: nel dicembre del ’65, quando il quintetto di Krzysztof Komeda entrava di diritto nella storia del jazz europeo, e non solo, licenziando l’imprescindibile Astigmatic, il contrabbassista di Francoforte c’era. E c’era anche qualche anno prima, al fianco di Albert Mangelsdorff, in una delle prime formazioni autenticamente originali sfornate dal vecchio continente.

Non vi basta? Allora sappiate che il contrabbasso di Lenz è stato una delle colonne portanti della mitica NDR Big Band, nonché la prima scelta di Alex Von Schlippenbach al momento di assemblare la Berlin Contemporary Jazz Orchestra.

Soddisfatti? Il sommario ritratto dovrebbe bastare a convincere anche i più scettici dell’indiscutibile caratura del personaggio. Per coloro che nutrissero ancora qualche dubbio, è consigliabile l’ascolto del presente Strict Minimum, che vede all’opera il sestetto Springtime ed è licenziato dalla teutonica Jazzwerkstatt (segnatevi questo nome, perchè il catalogo è sfizioso, facilmente reperibile e promette piacevoli sorprese).

C’è di che saziarsi in queste sette composizioni originali. C’è la penna di Lenz, ispirata e capace di ricamare orditi preziosi ed intricati (vedi la sorprendente e mutevole “Holzbein”); per non parlare della maestria al contrabbasso, con quel suono scuro e rotondo, preciso e vibrante. C’è la voce inconfondibile del contralto di Ernst-Ludwig Petrowsky (membro storico di quel Zentralquartett recentemente apprezzato nel delizioso 11 Songs - Aus Teutschenn Landen). C’è la verve incontenibile di Gebhard Ullman, un’autentica furia al clarinetto basso e al soprano (riascoltatevi il recente Cut It Out). C’è la tromba hard-bop del giovane Claus Stötter, tagliente e bruciante secondo i dettami lasciati da Lee Morgan e Freddie Hubbard. Ci sono, infine, il drumming impeccabile di Billy Elgart (un altro patriarca della scena tedesca) e il tocco decisamente appropriato del pianista Dieter Glawischnig (da qualche parte fra Duke Ellington e Andrew Hill).

Mai scontato, perfettamente orchestrato e interpretato in maniera più che convincente, Strict Minimum potrebbe essere definito come l’ennesima zampata neo-bop di un veterano che ha classe da vendere.

Track Listing

1. La vielle prune - 3:33; 2. Holzbein - 8:47; 3. Cotton Worldwide - 5:09; 4. B-A-C-H - 12:23; 5. Turbo Bop - 7:03; 6. Perpetual Questions - 11:12; 7. Strict Minimum - 7:45. Tutte le composizioni sono di Günter Lenz

Personnel

Gunter Lenz
bass, acoustic

Claus Stötter (tromba, flicorno); Gebhard Ullman (sax tenore e soprano, clarinetto basso); Ernst-Ludwig Petrowsky (sax alto, clarinetto, flauto); Günter Lenz (contrabbasso); Dieter glawischnig (pianoforte); Billy Elgart (batteria).

Album information

Title: Strict Minimum | Year Released: 2007

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