Edmondo Romano: Sonno Eliso

Sonno Eliso è un disco elaborato che pretende un organico di livello per dar vita ad un "Non-jazz project" che assembla strumenti di tradizioni diverse (Edmondo Romano, sax soprano, clarinetto, duduk, whistle, santur; Mario Arcari, oboe; Alessio Pisani, fagotto, controfagotto; Roberto Piga, violino, viola; Kim Schiffo, violoncello; Fabio Vernizzi, piano; Riccardo Barbera e Ares Tavolazzi, contrabbasso; Marco Fadda, tabla, bendir, duff, zarb, darabouka, riqq, cangira, zills; Elias Nardi, oud; Daniele Bicego, corn; Luca Montagliani, fisarmonica) per accoglierne umori e poetiche in un dittico costruito su sei momenti, ciascuno in una sorta di contrappunto di principi non solo musicali ma strettamente connessi ad una dialettica che trova nell'esecuzione la sintesi per un nuovo punto di partenza.

Come spiegano le brevi ed efficaci note informative, "Aprire gli occhi al mondo significa entrare nella dualità. Tutta la realtà è una danza tra coppie di poli complementari. Il fulcro tematico è l'incontro-scontro tra Uomo e Donna da sempre alla ricerca di un equilibrio tra l'essere insieme e l'essere separati; maschile e femminile alla ricerca di un equilibrio interiore. Sonno come affievolimento della vita, Eliso come rimozione o paradiso... Il sonno, come la veglia, è un processo fisiologico. In questo Sonno Eliso, il processo diventa emotivo, ricerca. Una lenta e profonda trasformazione interiore per approdare forse ai 'campi elisi': le mitologiche isole dei fortunati, dei coscienti".

E come densamente scrive Paolo Fresu nella sua nota al CD, la cosa che davvero colpisce in tanta ricchezza di timbri e voci strumentali è proprio il suono; quello che si riesce a produrre solo quando si suona insieme ad altri, componendo un illimitato patchwork senza frontiere geografiche né ideologiche, sottolineando i due elementi portanti principali: le influenze Nordafricane e gli spazi iperboerei del Nordeuropa. Spazio di scontro e d'incontro, dove si raccolgono tradizioni millenarie che si sono amate e combattute, sovrapposte ed esaltate dalle personalità dei musicisti, molto spiccate e ben orchestrate dal sax "orfico" di Romano.

Sullo sfondo, date le caratteristiche fondamentali di questo particolare lavoro, non si può dimenticare che questa idea aveva animato un disco come Sketches of Spain, ossia l'incontro della tradizione orchestrale eurocolta e le influenze nordafricane di quelli che Davis considerava "i mori di Spagna".

Sonno Eliso non è un disco semplice, né fatto per svelare immediatamente tutta la sua complessità labirintica; un disco che apre una prospettiva e che può concedere molto a chi ha già una lunga frequentazione del jazz e di una particolare forma di "Third Stream". Sperimentale ed esigente nei confronti dell'ascoltatore, ma come ogni vero paradiso, ricco di meraviglie per chi sa intenderne il richiamo.

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