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Event Space: Second Approach

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Event Space: Second Approach
Era tempo. Tempo di dover ancora una volta chiedersi il perché del fatto che progetti come questo, capaci di fare saltare sulle sedie il pubblico di Germania, Finlandia, Norvegia, Polonia, Israele, Lituania, Bulgaria e Russia non abbiano ancora messo piede nel nostro paese.

Ancora una volta la Leo Records si conferma una delle etichette dell'anno.

Ancora una volta bellezza allo stato puro.

Ancora una volta.

Mentre c'è chi sta dibattendosi nella quasi certezza che in giro per il mondo c'è rimasto ormai ben poco di davvero bello e intelligente ecco che - a ben sei anni di distanza dalla data di registrazione effettuata dal vivo nel Performing Art Center di Mosca (fu uno dei due set della serata con quello del quartetto di Tomasz Stanko) - appare la testimonianza di una straordinaria performance pensata in modo di suite e nata qualche giorno prima di un'esibizione proposta sotto le volte gotiche della cattedrale dedicata a S. Anna a Vilnius, Lituania.

Protagonista di tale bellezza è il Second Approach Trio, otto dischi in una decina d'anni nella più pura e corretta accezione di "musica russa contemporanea". Se volete, avvicinatela a nomi quali Fyodor Dostoevsky, Sergei Prokofiev, Marc Chagall e al modo più tradizionale di verificare ciò che un veloce recensore potrebbe chiamare con il nome di "Slavic Songs".

Nato, fra molte polemiche alla fine degli anni '90, alla stregua di una sorta di "supergruppo" per l'altissima qualità dei suoi interpreti, il Second Approach è innanzitutto il democratico desiderio di dare voce agli individuali sensi estetici dei suoi protagonisti.

Una sorta di delicato cocktail fatto delle impressioni, delle ricerche sonore, dell'usuale modo di pensare musica "non-standard" dei signori Andrei Razin, pianista attentissimo vero e proprio master dell'improvvisazione pianistica, Tatiana Komova, sorprendente vocalist dalla spiccata modernità stilistica e Igor Ivanushkin, attuale primo riferimento ritmico della moderna musica russa.

L'arsenale dal quale i tre estraggono meraviglie sonore è infinito; ma è la veicolazione di questo straordinario calembour che davvero colpisce. Riuscire a combinare con tanta apparente leggerezza elementi di musica etnica e folk, moderna musica creativa, elementi "classici" e forme jazzistiche di chiara avanguardia a loro volta affusolate su ironici elementi armonici forse propri del pop più illuminato (si pensi a Bjork) è davvero impresa notevole.

Una sorta di lega della musica pan-europea più totale che, non per altro, hanno interessato da vicino altri grandi interpreti del contemporaneo quali Arkady Shilkloper, Mike Ellis, Klaus Kugel o Roswell Rudd che spesso hanno collaborato con il trio.

I cinque momenti che compongono la suite sono talmente belli e ispirati da sorprendere nello stesso modo in cui i vari pubblici citati più sopra tributano regolari standing ovation al termine delle galoppate che sono poi i concerti di un trio che, proprio nel momento live, sembra trovare una propria, magica, quintessenza artistica.

Track Listing

1. Prelude & Toccata 9:16; 2. St. Annes's Church 7:50; 3. Two Moods 5:01; 4. Gustav Klimt's Dream 10:47; 5. Jazz, Please! 7:50.

Personnel

Andrei Razin - piano, percussioni, voce; Tatiana Komova - voce, percussioni; Igor Ivanushkin - contrabbasso, percussioni, voce.

Album information

Title: Second Approach | Year Released: 2010 | Record Label: Leo Records


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