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Erik Friedlander: Rings
Con grande varietà di approcci e contando su una sensibilità in grado di infondere anche al gesto sonoro più semplice un'angolazione più profonda, i tre si muovono attorno all'idea di ripetizione, di ipnosi quasi inconscia, che attraversa forme conosciute -il tango iniziale "The Seducer" per esempio -o momenti di maggiore cinematicità come "A Single Eye," nonché sospensioni liriche come quelle di "Tremors."
Lavoro difficilmente inquadrabile in un genere, tra tentazioni di classica atmosferica e un eclettismo, che -nonostante una parte della storia di Friedlander (zorniana e quindi postmodernista) -è più funzionale a una poetica di respiro inclusivo che rispondente a una pulsione postmodernista, tra momenti di danzabilità folklorica e altri in cui il fuoco si sposta sull'uso dell'elettronica, come nella breve suite tripartita che da il titolo al disco.
A tratti dolente, a tratti zen come un dipinto orientale (la provenienza di due vertici del triangolo non è casuale), in cerca di una pace che rigenera e che pone le basi per nuove ricerche -come spesso accade nelle più recenti progettualità del violoncellistaRings è un disco che un ascolto superficiale rischierebbe di rubricare sotto la categoria dei dischi piacevoli e evocativi, quando invece, pur con tutta la sua dose di piacevolezza e evocatività, familiarizzando con il suo errabondo circolare, ci sembra più vicino a una cangiante meditazione in musica che a un traguardo.
Track Listing
The Seducer; Black Phebe; A Single Eye; Fracture; Risky Business; Tremors; Small Things; Solve Me; Canoe; Waterwheel; Flycatcher; Silk.
Personnel
Erik Friedlander
celloErik Friedlander: cello; Shoko Nagai: piano, accordion, electronics; Satoshi Takeishi: percussion.
Album information
Title: Rings | Year Released: 2016 | Record Label: Skipstone Records
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