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Raffaello Pareti “The Roar At The Door”

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Pinocchio Live Jazz - Firenze - 19.03.2011

Il ruggito alla porta di Lello Pareti è quello dei due strabordanti fiati che il contrabbassista toscano ha scelto per formare il suo nuovo gruppo: Francesco Bearzatti e Mauro Ottolini. Per loro - che peraltro si conoscono assai bene, avendo suonato assieme fin dall'epoca di Ecologic Island e dei Licaones - Pareti ha approntato un repertorio tutto nuovo e ben diverso da quello del suo ben noto gruppo Maremma: molto più dinamico e assai meno lirico, con una propulsione sostenuta dalla batteria dell'ottimo Walter Paoli e una gran varietà di temi e atmosfere: dalla melodia alle marce, dal blues al New Orleans, da New York a... Poggibonsi, cui il leader ha dedicato il brano conclusivo del concerto che il gruppo ha tenuto al Pinocchio di Firenze, "Poggibonsi State Of Mind".

Quest'ironia, spesso venata di amara denuncia, che attraversa molti titoli dei brani del quartetto - ricordiamo "Marameo," "Diavoletti ingegnosi" e, soprattutto, "De Profundis per il ceto medio" - l'ha fatta da padrona anche sul palcoscenico, grazie all'atteggiamento dei musicisti - in primis il solito, scatenatissimo Ottolini - pronti ad incalzarsi l'un l'altro, divertiti, così come a calcare teatralmente la mano su situazioni evocate dagli scenari musicali.

I due fiati, centro dell'attenzione del gruppo, sotto la guida di Pareti e la spinta propulsiva del suo contrabbasso sono risultati perfettamente accoppiati: straordinariamente creativo Bearzatti, che ha confermato la forte espressività al tenore e la tagliente agilità al clarinetto; potente, sempre positivamente sopra le righe al trombone, Ottolini ha stupito per la facilità di espressione alla tuba. Gli assolo dei due, ma anche il modo in cui le composizioni davano loro la possibilità di scambiarsi, hanno costruito in scena una musica vibrante e viva, piena di tensione e ritmo ma tutt'altro che astratta. Musica che è appena uscita su un disco omonimo per Artesuono, ma che certo dal vivo ha la sua dimensione migliore - come ha apprezzato senza riserve il pubblico presente a Firenze.

Foto di Luca D'Agostino


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