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Steve Swell: Planet Dream
In questo senso, il preciso richiamo che Swell fa, nelle note di copertina, alla figura di William Parker [della cui Little Huey Creative Orchestra è, insieme a Brown, un componente fondamentale] è piuttosto eloquente: questo "pianeta dei sogni" è un luogo dove, nelle parole del musicista, "l'accettazione di se stessi, l'accettazione del cambiamento e l'accettazione degli altri con la loro musica e come l'aria che respiriamo".
Alternando temi scritti a improvvisazioni libere, con una forte attitudine all'astrazione che viene però spesso ricondotta - attraverso un senso del blues lacerato e attualissimo nelle sue fibrillazionia un'umanità dai tratti riconoscibili, dolente [i glissando che sia il trombone che il violoncello usano in funzione espressionistica e vocalizzante] ma mai sfiduciata, il trio mette in atto una serie di strategie creative che, se talvolta non hanno nell'immediatezza il loro punto di forza, riescono comunque a non suonare mai autoreferenziali o aride.
A volte entrano in gioco richiami quasi inconsci [pensiamo ai fantasmi di Abdul Wadud e Julius Hemphill, stemperati da una rinnovata ibridazione del gesto] e una semplicità ancestrale, come nell'ostinarsi di "Airtight," ma il piacere di ascolti ripetuti svela continui piani di scambio emotivo, oltre che sonoro. Non facilissimo in certi momenti e forse meno sognante di quanto non preannunci il titolo, ma davvero denso di musica.
Personnel
Steve Swell
tromboneAlbum information
Title: Planet Dream | Year Released: 2009 | Record Label: hat ART
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