Home » Articoli » Album Review » Tyshawn Sorey: Pillars
Tyshawn Sorey: Pillars
ByUn impulso tellurico, cupo, ancora attraversato dall'enigma, viene portato da un successivo episodio affidato a due contrabbassi, giocato sul contrasto di staccato e legato. Che sfocia in un'atmosfera assorta, evocatrice della musica di Bill Dixon, con la tromba di Stephen Haynes in primo piano. Concepito nel 2010 come "seconda porzione" di Koan, il suo lavoro pubblicato nel 2009, Pillars fu imperniato in un primo momento su organico di cinque elementi, per poi svilupparsi nell'attuale versione, che coinvolge un ensemble di otto musicisti.
Quasi quattro ore di musica spalmata sui tre CD, con una novantina di minuti selezionati per una versione su doppio vinile, che lo stesso musicista definisce "un'esperienza alternativa di ascolto." Date le dimensioni, l'ascoltatore non si immergerà certamente in una ricezione globale del lavoro. L'ascolto frammentato è senz'altro favorito dalla successione di episodi che si innestano uno nell'altro, cambiando la dosatura strumentale e dunque la densità, la forza di gravità di ogni episodio, la pregnanza espressiva, la scena timbrica.
Al di là della possibilità (o necessità) di un ascolto episodico, il lavoro è da fruire con grande attenzione e concentrazione, allo stesso modo in cui si leggerebbe un romanzo dove lo stile e il linguaggio dialoghino in modo serrato con le vicende narrate e ne costituiscano un'imprescindibile connessione. Lasciando echeggiare in ogni parte le suggestioni già assimilate in precedenza. "Pillars è una delle cose più difficili che ho realizzato, da un punto di vista concettuale e di composizione, in quanto è una struttura polivalente," dice Sorey. Possiamo soltanto intuire cosa intenda il musicista con il concetto "struttura polivalente," ma senza dubbio si riferisce alla quantità di stimoli sonori, culturali, narrativi e filosofici coinvolti. Le sue stesse parole focalizzano la cosa: "Nel lavoro ci sono innumerevoli strati differenti e tanti sono gli strati e le possibilità diverse di ascolto."
Batterista, compositore, trombonista, polistrumentista, Sorey è senz'altro uno dei musicisti più degni di attenzione sulla scena attuale: nel 2017 è stato premiato con il "genius grant" della Fondazione MacArthur. Nel suo lavoro c'è uno sviluppo coerente e profondo della dialettica tra rigore e libertà, del rapporto tra culture musicali diverse. I suoi punti di riferimento, oltre al già citato Dixon, sono grandi sperimentatori e liberi spiriti, come Roscoe Mitchell (con cui il batterista e polistrumentista ha registrato in duo e in trio) Anthony Braxton, Butch Morris, George Lewis. Lui stesso cita Frank Zappa tra i suoi ispiratori. Le sue recenti realizzazioni comprendono due brani presentati in prima esecuzione nel 2018 al Banff Summer Music Series, festival di musica contemporanea di cui è direttore insieme a Vijay Iyer. Tra i suoi progetti attuali c'è un duo con la pianista Marilyn Crispell e ci sono composizioni per organici di musica contemporanea di Los Angeles e della Columbia University. Un musicista da seguire attentamente, nelle sue straripanti sfaccettature.
CD della settimana.
Track Listing
CD 1: Pillar I)
CD 2: Pillar II)
CD 3: Pillar III).
Personnel
Tyshawn Sorey
drumsTyshawn Sorey: conductor, drum set, percussion, trombone, dungchen; Stephen Haynes: trumpet, flugelhorn, small percussion; Ben Gerstein: trombone, melodica; Todd Neufeld: electric and acoustic guitar; Joe Morris: guitar, double bass; Carl Testa: double bass, electronics; Mark Helias: double bass; Zach Rowden: double bass.
Album information
Title: Pillars | Year Released: 2018 | Record Label: Firehouse 12 Records