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Stefano Bollani: Piano Solo

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Stefano Bollani: Piano Solo
All'apice del successo di critica e pubblico, Stefano Bollani giunge alla pubblicazione del secondo lavoro per piano solo, dopo Småt Småt, per la Label Bleu. Questa volta, il lavoro viene pubblicato dalla prestigiosa etichetta ECM, per la quale il pianista aveva sì già pubblicato (assieme a Enrico Rava, Easy Living e Tati), ma dalla quale sono passati alcuni dei più importanti interpreti del piano in solitudine, da Keith Jarrett a Paul Bley.

Si tratta quindi di un’esperienza importante, la cui sacralità viene percepita anche da Bollani, che mette da parte il suo caratteristico atteggiamento guascone e realizza un album assai più classico e intimista di quello a cui ci ha abituato. Piano Solo rappresenta un opera in cui la maestria di Bollani si manifesta meno fragorosamente che altrove e si esprime soprattutto nella cura delle interpretazioni e nelle sofisticate elaborazioni alla tastiera.

Nell'affrontare l'impresa senza (almeno esplicitamente) la consueta ironia, Bollani affronta anche il rischio del lezioso, cavandosela però benissimo. Perché - tanto per fare solo alcuni esempi - se in "Antonia" è il calore con il quale il bel brano di Antonio Zambrini viene interpretato a tenere l’attenzione più alta dei toni, in "On a Theme by Sergey Prokofiev" sono le geniali articolazioni cui viene sottoposto il brano e l'originalità dei tocchi sulla tastiera a temperare una lettura altrimenti neoclassica, in "For All We Know" è lo sviluppo in crescendo dell'improvvisazione "sul tema" che produce una tensione che sfiora la suspense, in “A Media Luz” è l’originalissima e trascolorante rilettura che spiazza l’ascoltatore.

Il lavoro spazia un po’ dovunque, dagli standard alla musica latina, dall’improvvisazione ai brani originali, finanche alle citazioni classiche e al ragtime. Nonostante la sua generale compostezza e pur senza le usuali escursioni nella musica popolare, nel calembour e nel canto, nelle composizioni originali Bollani dà un po' di spazio alla sua abituale ironia, "sceneggiando" situazioni e concedendosi un brio più immediato di quello sofisticato messo in gioco negli altri brani, mentre nelle quattro “Impro” si dedica maggiormente ad incedere tambureggianti (la numero II ha ad esempio reminiscenze monkiane).

Da questo Bollani serio e controllato, ma anche elaborato e mai ripetitivo, esce così un piccolo gioiello che farà la gioia di molti critici, da sempre fin troppo pronti a lamentare lo spreco di un grande talento nell'inquinamento del jazz con il cabaret. E questo Bollani bravissimo (peraltro come sempre) sarà anche gioia per le orecchie di ogni genere di ascoltatore, sia esso esperto o profano. Eppure, questo sofisticatamente composto Bollani sembra alla nostra insaziabile aspettativa mancare di qualcosa: precisamente, di quella sregolatezza cui il pianista ci ha abituati e che siamo certi sia nelle sue corde far convivere anche con l'eleganza. Se il disco avesse accolto pienamente anche quella - che invece balza fuori a tratti - sarebbe stato semplicemente perfetto; in sua assenza, rimane in ogni caso eccellente.

Track Listing

1. Antonia (A. Zambrini) - 4:52; 2. Impro I - 3:12; 3. Impro II - 3:05; 4. On a Theme by Sergey Prokofiev (improvisation from Piano Concerto No. 1, Andante asssai) - 5:27; 5. For All We Know (J. F. Coots-S. M. Lewis) - 5:46; 6. Promenade - 4:05; 7. Impro III - 3:35; 8. A Media Luz (E. Donato-C. Lenzi) - 4:39; 9. Impro IV - 3:43; 10. Buzzillare - 3:10; 11. Do You Know What It Means To Miss New Orleans (L. Alter-A. J. Lerner) - 4:36; 12.Como Fue (E. D: Brito) - 4:12; 13. On The Street Where You Live (F. Loewe-A. J. Lerner) - 5:35; 14. Maple Leaf Rag (S. Joplin) - 2:37; 15. Sarcasmi - 3:27; 16. Don't Talk (B. Wilson-T. Asher) - 6:18 Dove non indicato i brani sono di Stefano Bollani

Personnel

Stefano Bollani (pianoforte)

Album information

Title: Piano Solo | Year Released: 2006 | Record Label: ECM Records


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