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Phrase 6 - All Things Arise
ByRuss Lossing
Phrase 6
Fresh Sound
(2006)
Valutazione: 4 stelle
Phrase 6 vede all’opera il pianista accompagnato per la prima volta da John Hebert al basso e Jeff Williams alla batteria, dopo i precedenti dischi incisi con Paul Motian e Ed Schuller. Il cambio di formazione va visto nel senso di un definitiva consapevolezza della propria maturità espressiva, non più in soggezione rispetto alla personalità di mostri sacri della musica improvvisata.
E lungo le nove tracce dell’incisone si respira l’aria di una profonda libertà improvvisativa consapevole e lucida, con i tre musicisti che si ascoltano, si rincorrono lungo sentieri ora paralleli ora convergenti, si abbandonano alle proprie fantasie per poi ritrovarsi. Le composizioni di Phrase 6 posseggono una dimensione astratta, la leggerezza e l’impalpabilità di certe nuvole estive, sembrano apparire dal nulla e nel nulla si dissolvono. Ma il disco si chiude, non a caso, con “Dexterity“ di Charlie Parker, come a rivendicare, comunque, l’imprescindibilità dalla tradizione afroamericana.
Russ Lossing
All Things Arise
Hatology
(2006)
Valutazione: 4 stelle
Importanza ancora più evidente nel piano solo All Things Arise, e sottolineata dalla struttura stessa dell’album equamente diviso tra composizioni originali, una suite in quattro parti, e capolavori di Ornette Coleman, Duke Ellington Sonny Rollins. È la forma l’interesse principale di Lossing in questa incisione; la forma che si genera dalla sua stessa assenza per quanto riguarda le composizioni originali, la forma definita, destrutturata e ricomposta, negli standards interpretati.
Nelle prime vi gioca un ruolo basilare il silenzio, che si insinua nella successione degli accordi plasmandone l’impalcatura sonora con un effetto di fisica intensità; affiorano qua e là in modo evidente gli studi sull’armonia nella musica del Ventesimo secolo ma attraverso il filtro di una sensibilità proiettata verso lo sviluppo di nuovi scenari.
Il procedimento di lavoro sugli standard è invece ben evidenziato dalle due interpretazioni di “Azure“: nella versione n°1 Lossing crea una specie di vuoto pneumatico ricco di pause e di tensione per arrivare al fine del brano a svelare completamente la delicata linea melodica della composizione di Ellington. Nella seconda riprende il discorso lasciato come sospeso dalla precedente per valorizzarne la componente ritmica, attraverso un movimento continuo della mano sinistra, mentre con la destra si produce in sofisticate variazioni della linea melodica.
Sofisticato ed intenso.
Elenco dei brani:
Phrase 6
01. Virgil; 02. Down by the Glenside (Peador Kearney); 03. Koan; 04. Phrase 6; 05. Spider’s Web; 06. Silent Knowledge; 07. Zerouno (lossing/Herbert/Williams); 08. Canto 1; 09. Dexterity (Charlie Parker). Tutte le composizioni sono di Russ Lossing tranne quelle indicate.
All Things Arise
01. All Things Arise (Lossing) ; 02. Interdipendence (Lossing); 03. From Within (Lossing) ; 04. Causes (Lossing); 05. Azure 1 (Ellington); 06. Pent-Up House (Rollins); 07. Kathelin Grey (Coleman); 08. Alabama Song (Weil); 09. Verse (Lossing); 10. Azure 2 (Ellington).
Musicisti:
Phrase 6
Russ Lossing (piano); John Herbert (basso); Jeff Williams (batteria).
All Things Arise
Russ Lossing (piano).
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