Home » Articoli » Album Review » Kidd Jordan - Hamid Drake - William Parker: Palm of Soul

1

Kidd Jordan - Hamid Drake - William Parker: Palm of Soul

By

Sign in to view read count
Kidd Jordan - Hamid Drake - William Parker: Palm of Soul
Tante volte si evidenzia come l'improvvisazione afroamericana sia fortemente ancorata a un approccio spirituale, prima ancora che emozionale, con il suono e con il volere fare musica assieme. Troppo spesso sbrigativamente identificata con gli aspetti più viscerali e "dionisiaci" della costruzione sonora collettiva, specialmente dopo che Coltrane ha aperto quella porta da cui sembra che "ogni santo entri marciando", questa attitudine creativa è invece più strettamente legata a una dolorosa - ma non priva di speranza - meditazione sull'essere e il suo trascorrere su queste terre.

Non che il sassofonista Kidd Jordan [uno che ha suonato senza problemi con Perry Como e con Sun Ra!] abbisognasse a settant'anni che l'uragano Katrina portasse via con sé la sua casa, esperienza talmente sconvolgente da lasciare senza parole, ma non c'è dubbio che se già la sua musica vibrava di spiritualità, ora come mai diventa emozione purissima.

Come è evidenziato con puntualità nelle note di copertina, il fatto è ancora più beffardo perché ha colpito un musicista che della "stanzialità" ha fatto una sua caratteristica, preferendo rimanere vicino alla famiglia e dedicarsi all'insegnamento che non darsi all'esaltante vita vagabonda che il suo prestigio avrebbe certamente consentito.

Kidd ha così raggiunto New York un mese dopo la tremenda esperienza per tenere fede a una seduta di registrazione già fissata. Con lui il contrabbasso di William Parker e la batteria di Hamid Drake, che possono essere fenomenali compagni di sfuriate laviche [lo sono stati ad esempio nel quartetto con Fred Anderson], ma che sono anche musicisti di tale sensibilità da sintonizzarsi subito su un mood più meditabondo e spirituale.

Quello che ne esce è Palm of Soul, disco che si rivolge con emozionalità mai esibita alle forme più ancestrali della meditazione in musica: emergono così percussioni delicate, gong, il suono del guimbri [specie di liuto nordafricano che Parker spesso utilizza negli ultimi anni], pezzi pensosi e sospesi, come la splendida "Forever" che ci introduce nelle atmosfere del disco dopo il rapido guizzo iniziale di "Peppermint Falls".

L'interplay è altissimo, la attenzione/tensione tra i musicisti amplificata al massimo, sentita con ogni poro: si attraversano astrazioni lacerate come suggerisce il contrabbasso in apertura di "Living Peace" e si tracciano geografie in cui Asia e Africa curvano dentro le viscere stesse del suono.

Il suono di Jordan è caldo e plastico e chi ha di Hamid Drake un'immagine ipercinetica, rimarrà qui incantato dalla sensibilità [d'altronde piuttosto evidente anche senza particolari riprove] con cui il percussionista sa dosare gli accenti, per poi affidare al consueto sgocciolare ritmico del tamburo a cornice il compito di accompagnare un canto di altissima ispirazione.

C'è una ritualità sotterranea, una pudica evocazione di spiriti [gli orixas del vento e della pioggia meglio acquietarli stavolta che evocarli!] che triangola sempre più stretto tra i musicisti fino a diventare colore, preghiera, energia pura e bellezza che inizia un'espansione incontrollabile verso chiunque ne venga a contatto.

Altamente ispirato e consigliato.

Track Listing

Peppermint Falls; Forever; Living Peace; Unity Call; So Often; Resolution; Last of the Chicken Wings.

Personnel

Kidd Jordan
saxophone

Kidd Jordan: tenor saxophone; William Parker: bass, guimbri, gongs, bowls, talking drum; Hamid Drake: drums, tablas, frame drum, voice.

Album information

Title: Palm of Soul | Year Released: 2006 | Record Label: AUM Fidelity


< Previous
Pushy Blueness

Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.