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Roberto Negro, Ensemble Intercontemporain: Newborn

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Roberto Negro, Ensemble Intercontemporain: Newborn
È rimasto incomprensibilmente fuori da quasi tutti i best of del 2024 (anche dal mio, a dire il vero...), ma questo complesso lavoro del pianista, compositore e improvvisatore torinese ormai residente a Parigi Roberto Negro è senz'altro una delle cose più belle e interessanti uscite nel corso dello scorso anno.

Nato da un occasionale incontro con Nicolas Crosse, contrabbassista di uno delle più prestigiose formazioni di musica contemporanea, l'Ensemble Intercontemporain, e proseguito come trio di ricerca con l'ingresso di Michele Rabbia alle percussioni e all'elettronica, il lavoro si è poi sviluppato con la collaborazione appunto di una parte dei musicisti dell'Intercontemporain disposti a sperimentare una peculiare situazione di superamento dei molti "compartimenti" in cui viene suddivisa la musica: quello dei diversi "generi" —jazz, classica, contemporanea—, quello tra scrittura e improvvisazione—pratica, quest'ultima, non molto frequentata dall'Ensemble —, quello di acustica ed elettronica.

L'esperimento si è così trasformato in una sorta di "creazione continua," nella quale non solo l'improvvisazione trovava spazi entro le strutture proposte da Negro, ma i musicisti stessi proponevano aggiunte e modifiche, così che il tutto veniva di volta in volta variato, ampliato o ristretto, rielaborato a ogni esecuzione, sia nel corso dello sviluppo in sala prove, sia nei concerti pubblici che si sono via via succeduti e che tuttora si tengono, perlopiù in Francia.

Il disco, pubblicato da Parco della Musica e presentato all'omonimo auditorium romano nel maggio del 2024, rappresenta un "esempio" di questo "progetto evolutivo," una sua "fotografia" al "tempo t": più breve di altre esecuzioni, probabilmente privo di cose sviluppate in seguito e contenente dettagli poi superati, ne mostra tuttavia la struttura e permette di coglierne sia lo specifico suono, sia gli elementi caratteristici che permettono di svilupparlo.

Iniziando dalla struttura, il lavoro si basa su quattro parti principali, più lunghe, denominate appunto "Newborn" e poi numerate, che ne scandiscono lo sviluppo; a esse si aggiungono tre "Miniature," incentrate su alcuni strumenti specifici, la cui numerazione già indica trattarsi di una selezione tra le molte messe a punto. Il suono è invece marcatamente caratterizzato da una stretta interazione tra acustico ed elettronica: il primo ha straordinarie qualità timbriche sia per selezione di strumenti —arpa, flauto, corno e timpani che si affiancano a violoncello, clarinetto e due trombe, oltre il trio di base —, sia per perizia degli esecutori; la seconda entra tutt'altro che in punta di piedi —oltre che suoni prodotti in diretta e rumori campionati, ci sono anche elaborazioni dei suoni acustici sia campionate, sia realizzate in diretta —ma ciononostante non prevarica, anzi si inserisce eccellentemente come uno strumento al pari degli altri.

Il modo in cui poi il tutto si sviluppa risente appunto dell'empirica sperimentalità del lavoro: sono presenti un ben delineato profilo "contemporaneo," una frammentarietà e una tendenza alla dissonanza che riducono, ma non azzerano, la narratività, un grande lavoro sulla dinamica che esalta i passaggi dalla rarefazione alla coralità —che in due o tre occasioni arriva fino a intensità così potenti da far precipitare l'ascoltatore all'interno del suono. Nell'ultimo "Newborn," il quarto, il lavoro in trio assume maggiormente un gusto jazzistico, specie grazie alla centralità del piano, anche se la traccia minimalista e la varietà di interventi timbrici sia acustici, sia elettronici, conduce in territori non ben etichettabili. Più cameristiche, ma comunque sempre con la medesima cifra sperimentale, le "Miniature," ove trovano una più diretta valorizzazione strumenti come l'arpa e il flauto, comunque sempre essenziali alle trame collettive.

Una musica originalissima e stimolante, eseguita da musicisti di qualità impressionante: un binomio che meriterebbe apprezzare dal vivo, ma che anche su disco offre forti emozioni.

Album della settimana.

Track Listing

Newborn I; Miniature un; Newborn II; Miniature cinq; Newborn III; Newborn IV; Miniature X.

Personnel

Michele Rabbia
percussion
Nicolas Crosse
bass, acoustic
Additional Instrumentation

Ensemble Intercontemporain - Valéria Kafelnikov: arpa, arpa elettrica; Emmanuelle Ophéle: flauto; Jerome Comte: clarinetto; Clement Saunier: tromba; Lucas Lipari-Mayer: tromba; Eric-Maria Couturier: cello; Félix Roth: corno; Samuel Favre: percussioni.

Album information

Title: Newborn | Year Released: 2024 | Record Label: Parco Della Musica

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