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Oded Tzur: My Prophet

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Oded Tzur: My Prophet
Terzo album per ECM per il tenorsassofonista di Tel Aviv, ormai da anni residente a New York, Oded Tzur, ancora una volta attivo con il suo quartetto, nel quale tuttavia c'è adesso un nuovo batterista —il brasiliano Cyrano Almeida. La musica proposta dall'artista conserva la cifra originale che gli conoscevamo e che egli trae dal suo studio con il flautista indiano Hariprasad Chaurasia, che gli permette da un lato di fondere culture musicali tra loro diversissime, dall'altro di produrre con il suo sax suoni che lo trasfigurano e lo avvicinano a strumenti diversi —in primis il bansuri, ma anche ad altri.

Il lavoro si apre un po' a sorpresa con un "Epilogue," brevissimo brano per solo sax, dal gusto evocativo quasi mistico; prosegue poi con "Child You," che mostra la struttura caratteristica di tutti gli altri brani: apertura con un tema che Tzúr prima espone e poi riarticola, improvvisando con la sua personale, fluida e mutevole modalità espressiva; a seguire, ampio spazio per i compagni, in particolare per il connazionale pianista Nitai Hershkovits, che esplora ambiti timbrici e tonali assai diversi, ma complementari a quelli del leader; infine, ritorno sul tema a concludere la composizione. Da osservare due aspetti che, in questo lavoro, spingono la musica di Tzúr un po' oltre quanto ascoltato in precedenza: il primo è che la sua espressività si fa più potente e aggressiva che in passato, arrivando a intensità dinamiche piuttosto forti e portando il sassofonista a sprigionare a momenti un suono ruvido e gutturale, che ben contrasta con quello prevalentemente fluido che invece lo caratterizza; il secondo è lo spazio e la libertà che si prende Hershkovits, a momenti astratto, rarefatto e dissonante, anche in questo caso in virtuoso contrasto con la cifra dominante della musica di Tzúr.

Notevole comunque anche l'apporto del contrabbassista greco Petros Klampanis, che si fa protagonista nell'avvio di "Through a Land Unsown," un blues alquanto singolare, ma è fortemente presente anche nel brano eponimo, ove assieme al pianista porta le atmosfere assai lontane dai luoghi in cui le aveva situate Tzúr, quasi costringendolo poi a ripercorrere a ritroso il percorso per concludere il brano circolarmente. Da sottolineare anche la liricità di "Renata," un racconto che prende comunque inflessioni drammatiche, e l'impetuosità del conclusivo "Last Bike Ride in Paris," dove la sinuosa espressività del tenore di Tzúr viene trasportata in un'atmosfera più jazzistica e che si conclude in un crescendo di percussioni del piano e di scabre urla del tenore.

In conclusione, un disco che sviluppa quanto d'interessante Tzúr aveva fin qui proposto e che merita di essere ascoltato con calma e attenzione, così da evitare di scambiare la sua fascinosa semplicità per banalità o, peggio, di etichettarlo come "classico prodotto ECM," laddove invece il progetto e la sensibilità assai originali che lo caratterizzano meritano di essere colti per quello che sono e —piacciano o meno —valutati di conseguenza.

Album della settimana.

Track Listing

Epilogue; Child You; Through a Land Unsown; Renata; My Prophet; Last Bike Ride in Paris.

Personnel

Oded Tzur
saxophone, tenor
Petros Klampanis
bass, acoustic

Album information

Title: My Prophet | Year Released: 2024 | Record Label: ECM Records

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