Ethan Philion: Meditations On Mingus

Questa rilettura del songbook mingusiano, conferma la potenza evocativa e l'attualità di quelle composizioni. La scelta da Ethan Philion ha privilegiato brani che testimoniamo l'impegno civile e politico del contrabbassista di Nogales e sono particolarmente d'attualità oggi.
Il disco di apre con un brano dal titolo emblematico, "Once Upon A Time There Was A Holding Corporation Called Old America," che Charles Mingus non registrò mai in studio ma è presente nella registrazione live (a lungo introvabile) di At Ucla 1965, ripresa al festival di Monterey del 1965.
La scelta di Philion attualizza una scelta che nel 1999 aveva già fatto Sue Mingus con l'album Blues & Politics della Mingus Big Band che riprendeva altri temi frutto del suo impegno civile come "It Was A Lonely Day In Selma, Alabama."

Per questo progetto—la cui registrazione risale al settembre 2021—Ethan Philion ha riunito un tentet di eccellenti strumentisti che interpretano le composizioni di Mingus con passione e devozione, riarrangiate dallo stesso Philion. Di Mingus manca quello che non è riproducibile (ovvero il clima febbrile e convulso degli originali) ma c'è molta vicinanza. Il fascino melodico e l'equilibrio armonico hanno il sopravvento ma non mancano aperture avanzate, gli assoli sono impetuosi e il ricco drive percussivo di Dana Hall sostiene con forza le esecuzioni.
L'album cresce d'intensità dalla seconda metà del percorso. Tra i momenti più felici ricordiamo il serrato "Prayer For Passive Resistance" con l'esemplare intervento del giovane sassofonista di Chicago Rajiv Halim. Non meno avvincenti l'articolato sviluppo di "Meditation For A Pair Of Wirecutters" e il conclusivo e appassionato "Better Git It In Your Soul."

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