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Luciano Biondini - Michel Godard - Lucas Niggli: Mavì
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Giunto al secondo CD (il precedente What Is There What Is Not era del 2011, sempre per Intakt), l'atipico, europeo e originale trio di Luciano Biondini, Michel Godard e Lucas Niggli mostra di avere un'intesa invidiabile, messa alla prova su un repertorio decisamente variato e interessante.
Mavìtitolo che rimanda al colore del mareè stato registrato nel maggio del 2013, all'indomani di una riuscitissima performance dal vivo al festival di Schaffhausendalla quale vengono infatti le ultime due tracce. Godard vi suona tuba, serpente e in alcuni passi anche la chitarra basso, e costituisce senza dubbio l'elemento che maggiormente caratterizza il colore e le atmosfere, dato che i suoi strumenti producono anzitutto uno sfondo scabro sul quale si staglia la fisarmonica di Biondini, in secondo luogo una vasta serie di melodie e improvvisazioni decisamente spiazzanti per chi non conosca Godard e ciò che egli è capace di fare con le "armi apparentemente limitate" di cui dispone.
Accanto a lui è particolarmente efficace lo svizzero (ma lungamente vissuto in Camerun da giovanissimo) Niggli, che usa la batteria con approccio multietnico e multicolorecome evidenzia in modo eminente la suggestiva introduzione di "Black Eyes"conferendo anch'egli alla musica timbri e atmosfere sorprendenti.
Biondini, infine, è di fatto il primattore, spettando a lui gran parte degli spazi tematiciinterpretati con brillantezza e virtuosistica genialitàma anche numerosi bordoni, che è in grado di rendere con forme assai diverse tra loro, ora in modo quasi organistica, ora da pura ancia.
Come detto, la musica si avvale anche della varietà dei temi, perlopiù originali (tre a testa di Biondini e Godard, uno solo di Niggli) ma comunque tra loro diversissimi ecosa importantepoco legati alla tradizione della fisarmonica. Oltre a essi, "Bluesette" è di Toots Thielemans, "Unrequited" uno tra i più noti brani di Brad Mehldau e "Lascia ch'io pianga" di Händel, bellissimo ma da qualche tempo un po' abusato, comunque qui riproposto in una forma molto originale. Ad ogni modo, i braniincluso il conclusivo, splendido, "A Trace of Grace"sono in fondo poco più che uno spunto per il dialogo improvvisato tra i tre, che è infatti ciò che conta e affascina di questo lavoro.
Mavìtitolo che rimanda al colore del mareè stato registrato nel maggio del 2013, all'indomani di una riuscitissima performance dal vivo al festival di Schaffhausendalla quale vengono infatti le ultime due tracce. Godard vi suona tuba, serpente e in alcuni passi anche la chitarra basso, e costituisce senza dubbio l'elemento che maggiormente caratterizza il colore e le atmosfere, dato che i suoi strumenti producono anzitutto uno sfondo scabro sul quale si staglia la fisarmonica di Biondini, in secondo luogo una vasta serie di melodie e improvvisazioni decisamente spiazzanti per chi non conosca Godard e ciò che egli è capace di fare con le "armi apparentemente limitate" di cui dispone.
Accanto a lui è particolarmente efficace lo svizzero (ma lungamente vissuto in Camerun da giovanissimo) Niggli, che usa la batteria con approccio multietnico e multicolorecome evidenzia in modo eminente la suggestiva introduzione di "Black Eyes"conferendo anch'egli alla musica timbri e atmosfere sorprendenti.
Biondini, infine, è di fatto il primattore, spettando a lui gran parte degli spazi tematiciinterpretati con brillantezza e virtuosistica genialitàma anche numerosi bordoni, che è in grado di rendere con forme assai diverse tra loro, ora in modo quasi organistica, ora da pura ancia.
Come detto, la musica si avvale anche della varietà dei temi, perlopiù originali (tre a testa di Biondini e Godard, uno solo di Niggli) ma comunque tra loro diversissimi ecosa importantepoco legati alla tradizione della fisarmonica. Oltre a essi, "Bluesette" è di Toots Thielemans, "Unrequited" uno tra i più noti brani di Brad Mehldau e "Lascia ch'io pianga" di Händel, bellissimo ma da qualche tempo un po' abusato, comunque qui riproposto in una forma molto originale. Ad ogni modo, i braniincluso il conclusivo, splendido, "A Trace of Grace"sono in fondo poco più che uno spunto per il dialogo improvvisato tra i tre, che è infatti ciò che conta e affascina di questo lavoro.
Track Listing
Mavì; Ausencia; Dreaming Dancers; Unrequited; Lascia ch'io pianga; The Wised Up Fanfare; Bluesette; Black Eyes; A Trace of Grace.
Personnel
Luciano Biondini
accordionLuciano Biondini: fisarmonica; Michel Godard: tuba, serpente, chitarra basso; Lucas Niggli: batteria, percussioni.
Album information
Title: Mavì | Year Released: 2014 | Record Label: Intakt Records
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About Luciano Biondini
Instrument: Accordion
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Italy
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