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Claudio Cojaniz, Alessandro Turchet: Madeleine

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Claudio Cojaniz, Alessandro Turchet: Madeleine
Il legame di Claudio Cojaniz con il contrabbasso va aldilà di quello che inevitabilmente ha con lo strumento un qualsiasi pianista jazz: l'artista friulano ha infatti non solo sempre privilegiato più di ogni altra formazione il trio, nel quale il ruolo del contrabbasso è fondamentale, ma ha anche con frequenza affiancato a quell'organico il meno frequentato duo, nel quale l'unione tra pianista e contrabbassista si fa simbiotico.

Il suo primo lavoro di questo tipo, Due, risale al 1991 e lo vedeva accanto al giovanissimo Giovanni Maier, con il quale collaborò a lungo in trio con U.T. Gandhi e in quartetto con Giancarlo Schiaffini. Dopo molti anni e altri contrabbassisti frequentati in trio, nel 2013 la pratica del duo si rinnova, stavolta con Franco Feruglio, nell'album Blue Africa, che sei anni dopo avrà un seguito con Blue Question. Nel frattempo, però, il contrabbassista con cui Cojaniz stringeva un sodalizio sempre più stretto era Alessandro Turchet, dal 2010 membro con il batterista Luca Colussi del suo trio stabile e con esso nucleo di Second Time, formazione "elastica," arrivata a includere anche Alexander Balanescu. Era perciò naturale che anche con Turchet il pianista replicasse il rito del duo, cosa che avviene in questo Madeleine, con risultati ancora una volta notevolissimi.

L'album si apre con due brani lirici nei quali i suoni dei due strumenti si intrecciano fittamente, con il contrabbasso che a momenti prende persino il sopravvento. Lo stesso avviene in "Guadalupe," ispirata a danze etniche, mentre in "Buena suerte" Turchet entra dopo una lunga introduzione del piano, ma lo fa con un assolo tanto potente, quanto commovente. Nella title track, poi, si torna a un lirismo un po' dolente, che i due interpretano procedendo assieme passo passo, di nuovo intrecciando in modo quasi simbiotico i suoni, fino a quando Cojaniz "lancia" il sontuoso solo di Turchet.

Un po' diverso l'andamento degli ultimi due brani. "Big Sur," il brano forse più movimentato dell'album, si apre con entrambi gli strumenti in percussione all'unisono, ma prosegue con il piano più astratto e dissonante, mentre il contrabbasso mantiene il contatto con il terreno grazie a "strappi" liberi e profondi, cui segue un suo breve solo in equilibrio tra ritmicità e narrazione, che apre al pianoforte lo spazio per una brillante improvvisazione prima della chiusa tematica. "'Round Midnight," il solo non della penna di Cojaniz e comunque rimandante al suo amato Monk, vede invece il pianoforte interpretare da protagonista la parte tematica del brano, ma il contrabbasso intervenire in modo assai atipico, prima quasi frangendo il fluire della narrazione melodica con battito "sporco" ed espressivo, più che ritmico, infine scambiandosi la parte e narrando a propria volta il tema, con il piano a svolgere la parte ritmica.

Album elegante e gustoso, Madeleine mostra una volta di più la generosità di Cojaniz verso i propri contrabbassisti e mette in vetrina un artista, Turchet, che ormai da tempo è considerato nell'area del nordest come un virtuoso dello strumento e che meriterebbe pari riconoscimento su scala quantomeno nazionale.

Track Listing

Heraklia; Acqua marina; Guadalupe; Buena suerte; Camilandia; Madeleine; Big Sur; ‘Round Midnight.

Personnel

Album information

Title: Madeleine | Year Released: 2024 | Record Label: Caligola Records

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