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Joy Frempong - Philippe Ehinger: Les voisins ne parlent pas tous la meme langue

Joy Frempong - Philippe Ehinger: Les voisins ne parlent pas tous la meme langue
Un giorno l'ape e la mosca si incontrarono. L'ape disse alla mosca: Mosca, sono innamorato di te. La mosca allora disse: ma tu sei un'ape. L'ape disse: beh, proviamo comunque.

Così l'ape tentò di sedersi sulla mosca ma la mosca notò subito il pungiglione dell'ape e disse: hey hey ape... ma tu hai un pungiglione e con quello potresti uccidermi! Allora l'ape disse: no, non preoccuparti, io ti amo!

E quando l'ape, alla fine, riuscì a "accomodarsi" sulla mosca e la convinse che davvero la amava e che non l'avrebbe mai uccisa, qualcosa di strano accadde alla coppia:

Una mucca passò di là... sapete una grande grande mucca e con lei una grande grande cacca di mucca... là sul terreno. Beh, quella cacca odorava così di buono che la mosca disse: hey ape, lasciami andare a sedere su quella bellissima cacca di mucca. Ma voi sapete bene che all'ape piacciono molto i fiori. Ecco, tutto qui: all'ape piacciono i fiori ma alla mosca piace la cacca della mucca. Ergo: come può funzionare?

Sullo strampalato ma efficace testo di una favola à la Jean de La Fontaine (recitato in quasi gramelot nel brano dallo stesso titolo da uno dei clarinettisti più valutati del momento) gioca l'essenziale significato che dà origine al lavoro di Philippe Ehinger (è lui il clarinettista, ginevrino) e Joy Frempong (vocalist metà svizzera e metà ghanese), interessanti "sperimentatori" locati in terra elvetica che il 4 febbraio 2012 hanno presentato questo lavoro sul palco dell'AMR di Ginevra. Delle due ore e passa di quel concerto la Unit di Basilea ha ora estrapolato questo CD che saggiamente raccoglie in tre quarti d'ora il meglio di quell'evento. Electro-pop vicino a Laurie Anderson giocato con un intelligente uso di metodologie jazzistiche, il suono di questo lavoro improvvisato è di quelli salvifici con - in più la ciliegina sulla torta - rappresentato da una sorta di ghost track finale che rivela - dopo nove minuti e trentasei secondi di voluto e assoluto silenzio, come insegna papà Cage - l'anima totalmente elettronica che appassiona il duo.

Fascino e puro piacere creativo nella più classica atmosfera di serata ove la musica sceglie la strada della teatralizzazione; quasi un incontro al vertice a omaggiare allo stesso tempo Yannis Xenakis e un motivato Spike Jones che esce per un momento dal suo vortice d'ironia e comicità in odor di Ionesco. Lei canta da dio e lui, sulle stesse tracce di Michael Riessler, ammanta di suono racconti che contano in modo virtuoso ed eclettico.

Discreto e misurato, il duo affascina e avvolge nella ragnatela della sorpresa analizzando territori non usuali densi di architetture solo apparentemente complesse e alla fine veramente godibili e cantabili. Vibrante e puramente infantile la voce; profondo e ricco di sfumature il clarinetto. In più gli effetti elettronici e qui e là il piano elettrico.

Una torta con tanto di candeline che illumina. Questi sono i caleidoscopi che, di tanto in tanto, fanno bene alla musica. Ma, e lo dicono loro, ricordatevi che i vicini non parlano mai la stessa lingua...

Visita i siti di Joy Frempong e Philippe Ehinger.

Track Listing

1. The Stone & The Lord - 4:28; 2. He Calls Me Down To My Man - 3:36; 3. Interlude #1 - 2:25; 4. The Fly & The Bee - 3:09; 5. Les Voisins Ne Parlent Pas Tous La Même Langue - 3:46; 6. You May Go - 2:09; 7. Interlude #2 -4:58; 8. Rest At Last D'après "a Death Song" 4:29; 9. L'autre Continent - 2:31; 10. Wedding & Funeral the Same Day - 13:13.

Personnel

Philippe Ehinger - Clarinetto basso, Tastiere, Loops; Joy Frempong - Voce, live Sampler, Loops.

Album information

Title: Les voisins ne parlent pas tous la meme langue | Year Released: 2013 | Record Label: Unit Records

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