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Lean Left
ByLa XXIII stagione dell'Area Sismica si è aperta con Lean Left, una band che è nata come unione di due coppie musicali già esistenti autonomamente: il duo di Ken Vandermark e Paal Nilssen-Love, e il duo di Andy Moor e Terrie Hessels alias The Ex Guitars.
La formula dunque si potrebbe sintetizzare velocemente come l'incontro/scontro fra free jazz (Vandermark/Nilssen-Love) e noise rock (Moor/Hessels) nel campo neutro dell'improvvisazione libera. In realtà l'incontro è possibile perché non si tratta di una collisione casuale fra mondi estranei, ma di musicisti che condividono la stessa curiosità nei confronti della contemporaneità musicale a tutto tondo e i cui percorsi si erano già direttamente o indirettamente incrociati.
The Ex, di cui Moor ed Hessels sono le due chitarre, sono una band che, pur restando punk nell'approccio e nell'etica dopo più di trent'anni di vita, già da molto tempo sono usciti dalle barriere di genere per andare ad incontrare i musicisti dell'avanguardia (Tom Cora), del free jazz (ICP Orchestra, Mats Gustafsson, ecc.) e delle musiche del mondo (in particolare africane).
Vandermark e Nilssen-Love appartengono alle ultime generazioni di jazzisti che si sono formati alla scuola del free, ma che in nome della curiosità e della libertà espressiva si sono incontrati al di fuori del loro genere di provenienza con musicisti accomunati dalla stessa sensibilità, in particolare nell'ambito del rock d'avanguardia o di ascendenza noise. Non si è trattato perciò di un incontro estemporaneo e bizzarro, bensì del risultato quasi obbligato di percorsi che s'intersecano.
Data la predilezione dei quattro musicisti per le atmosfere incandescenti, ci si aspettava un incontro esplosivo. E dal punto di vista sonoro, le aspettative non sono state smentite: un'ora abbondante di concerto che poteva ricordare una colata lavica, un treno lanciato in corsa difficile da arrestare. Forse però è venuta a mancare un po' di freschezza e originalità, al di là dell'onda d'urto sonora.
La massa sonora era creata dalla batteria e dalle due chitarre. Il sax di Vandermark ha aggiunto soprattutto fraseggi circolari che prendevano a volte la forma di riff da black music, o che ricordavano la musica africana (rimando forse non casuale, data la passione dei due Ex per questa musica); ma la voce del sax faticava a competere col livello sonoro degli altri tre, e finiva facilmente con l'annegare nel magma collettivo.
Com'è spesso il caso nelle formazioni in cui è presente, Nilssen-Love è sembrato il vero regista e motore degli assalti sonori e dell'evoluzione del concerto. Non solo per la sua potenza e forza trascinante, ma anche per le idee nella regia delle dinamiche e dei cambi di intensità e di atmosfera. Il suo stile potente e coinvolgente è risultato forse l'elemento trainante e l'aspetto migliore del concerto.
Le due chitarre degli Ex hanno fatto il loro lavoro di fondale sonoro abrasivo nei numerosi momenti noise, a volte ritmiche, a volte informi e caotiche, creando un muro di suono aspro e compatto o sfoderando dei riff taglienti. Poco efficaci invece e abbastanza noiose nei tentativi solistici (d'altronde nessuno dei due chitarristi è un solista) o nell'indulgere troppo a lungo in passaggi di chitarra pseudo-preparata (in particolare Andy Moor).
In generale il concerto ha funzionato nelle dinamiche estreme: o nel massimo del rumore, con l'effetto locomotiva lanciata a piena velocità, o nei rari momenti rarefatti, molto efficaci per contrasto, in cui le due chitarre si limitavano a pochissime ed efficaci note o accordi, la cavalcata ritmica si fermava e Vandermark poteva emergere con qualche fraseggio più pensoso e meditativo.
Non hanno funzionato invece le atmosfere a metà strada, quando non si era né nel pieno del rumore, né nel vuoto di un singolo strumento o di poche voci. I momenti in cui si cercava di far emergere una voce dal coro, pur senza arrestare del tutto il motore, sono risultati abbastanza inconcludenti e noiosi.
Foto di Claudio Casanova.
Ulteriori immagini di questo concerto sono disponibili nella galleria immagini ad esso dedicata.
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