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Geoff Goodman: Jazz + Haiku
ByE' Matsuo Basho, il più importante e famoso autore di haiku, l'autore principale i cui testi vengono tradotti e poi cantati nell'album alternativamente in inglese e giapponese. Ed ecco che si pone nel caso in questione l'equivoco primario tra significato e significante. Nella lingua inglese viene completamente smarrito il ritmo della originaria lingua dei testi, il giapponese, con tutto quello che ne consegue, il silenzio tra una parola e l'altra, la diversa risonanza dell'ultima sillaba della strofa.
Sarebbe - dal nostro punto di vista - da discutere l'importanza della comprensione del testo da parte dell'ascoltatore, obiettivo manifesto dell'autore. E' davvero così necessario? Jazz + Haiku si rivolge solamente ai madrelingua inglesi e giapponesi? Quando viene evocata la parola "luna" ("moon" in inglese e "tsuki" in giapponese) non è pur vero che ognuno di noi immagina una sua "luna" particolare, diversa per ognuno di noi? Sembra oltretutto che la traduzione dal giapponese all'inglese possa senz'altro aumentare la confusione nella comprensione di una forma poetica che tutto sommato non deve essere compresa ma al limite intuita.
Se è vero che il significato di una parola non è altro che un sasso in bocca al significante (come affermò a più riprese Carmelo Bene), allora sarebbe stato più interessante lasciarsi cullare completamente dal mistero dell'ignoranza linguistica. Ignoranza che ovviamene sarebbe stata esclusivamente linguistica e non fonetica.
Tentativo fallito allora? In parte. Se riusciamo a dimenticare questa lunga premessa, troveremo momenti in cui la chitarra e il suo nitido, preciso e tagliente suono accompagna le visioni di animali, quasi misteriosi e a cui l'uomo (figlio della natura) si rapporta in modo psicologico e magico al tempo stesso, nell'accogliere la simbologia propria della cultura shinto.
Sono questi i momenti in cui il jazz amplia gli spazi e prova a rallentare la percezione del tempo. "The Holes" è un brano tutto giocato sulle risonanze sonore, sul taglio della tela bianca del silenzio.
Putroppo si ha sempre questa senzazione: bisognerebbe limitare l'ascolto delle tracce alla fine del cantato e del recitato, la coda dei brani è spesso una propaggine prolissa al quadretto acustico che si prefigura all'inizio. Il jazz in questione è comunque sempre suonato con una attenzione maniacale all'esecuzione, alla pulizia, al dettaglio e questo sembra quasi l'unico punto di incontro di questa musica con l'estetica dell'haiku.
Personnel
Album information
Title: Jazz + Haiku | Year Released: 2011 | Record Label: Kimchee Records
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