Sarah Wilson: Incandescence

Dopo l'eclettico e multiforme Kaleidoscope, la trombettista e compositrice californiana presenta un nuovo progetto privilegiando alcuni elementi di quel lavoro, in particolare la dimensione della brass band. Il nuovo organico—Brass Tonic—vede una front line tutta femminile con l'aggiunta di Kasey Knudsen al sax contralto e Mara Fox al trombone, mentre la sezione ritmica comprende il chitarrista John Schott, la bassista Lisa Mezzacappa e due batteristi che si alternano nei brani: Jon Arkin e Tim Bulkley.

Il progetto trae ispirazione dalle opere del pittore austriaco Thomas Reinhold il cui vivo cromatismo ha stimolato la componente teatrale ed estroversa della Wilson. Una componente radicata da almeno due decenni. La trombettista ha infatti un lungo percorso con il teatro di strada (il Bread & Puppet Theater) e le fanfare in stile New Orleans e Calypso.

Nel 2023 Sarah Wilson ha svolto una residenza artistica a Krems (Austria) incontrando i dipinti di Reinhold —uno degli esponenti della corrente Junge Wilde —e tre composizioni del disco sono espressamente ispirate alle opere dell'autore: "Architecture in Space," "Music Appears to Stand Still," "Echoes Refrain."

Il primo dei brani citati apre anche il percorso musicale evidenziando i primi stilemi che permeano il lavoro: un fresco tema danzante d'impronta caraibica con brillanti assoli in sequenza. Altri caratteri si manifestano nel successivo e serrato "Incandescence" e nei solenni "Hopeful Sorrow" ed "Epilogue." L'impronta bandistica permea un po' tutto il lavoro ma ha modo di distanziarsene in "Fully Unfolding" e in "Echoes Refrain" dove la ricerca musicale diventa più fantasiosa e di taglio contemporaneo.

Una musica cromaticamente brillante che non si esaurisce nei temi accattivanti e di facile ascolto: la scrittura è duttile e gli interventi di John Schott e Kasey Knudsen aggiungono aperture più avanzate.

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