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Jani Moder, Igor Matković, Jošt Drašler, Zlatko Kaućić: Ground Rituals
ByLe sette tracce in cui si suddivide l'ora e dieci minuti di musica sono accomunate dai tempi, quasi sempre medio-lenti, dalle atmosfere, a cavallo tra l'introspettivo e l'evocativo, e soprattutto dalle modalità della composizione istantanea, sempre incentrata sul dialogo e sull'apporto individuale di elementi originali e inattesi al discorso collettivo. Ogni artista porta infatti le proprie idee, con maggiore o minore centralità a seconda dei brani, contribuendo a sospingere la musica in direzioni di volta in volta diverse, con un'attenzione e una discrezione tali da farle sempre conservare una coerenza, una leggibilità e perfino una liricità in filigrana che hanno dello stupefacente.
Ciò vale sia quando il discorso complessivo si fa più spesso e dinamicamente intensocome per esempio nei primi due brani, ove più protagonista è la tromba libera di Igor Matković, che narra espressivamente sullo sfondo compulsivo dei compagnisia invece laddove i suoni sono più rarefatti e le singole voci si intrecciano l'un l'altra, ora addensandosi, ora esprimendosi più individualmente. È questo il caso di "Grounding" e "As Ice / Koled," ove la chitarra di Jani Moder e il contrabbasso di Jošt Drašler lasciano sullo sfondo anche la tromba e creano atmosfere quasi metafisiche, con la batteria di Zlatko Kaućić che occasionalmente rilancia con forza, alzando il ritmo e l'intensità dinamica. Oppure della suggestiva "Old Tale / Stara Basen," una sorta di strano blues che si origina da una serie di interventi vocali sospinti dalla robusta cavata del contrabbasso e dalla discreta, ma sensibilissima spinta della batteria, per proseguire per dodici minuti in una esplorazione sonora collettiva che ha del commovente. O ancora della successiva "Pulsar Snivat," dove a dettare i tempi sono gli interventi della batteria di Kaučič, che unificano il dialogo di Matković e Drašler. Singolare la conclusiva "New Life," evocativo commiato dominato prima dall'elettronica, poi dal nitido e solitario suono del contrabbasso che sfuma nella rarefazione.
Disco splendido, da ascoltare e riascoltare in quanto improvvisazione a tal punto riuscita da non far sentire l'assenza della presenza fisica, ma anche in quanto vetrina per quattro artisti di grandissima razza, esempi di perfetta fusione tra l'improvvisazione europea e la tradizione d'oltreoceano.
Album della settimana.
Track Listing
The Promise of Spring; Aitar; Grounding; Old Tale / Stara Basen; Pulsar Snivat; As Ice / Koled; New Life.
Personnel
Album information
Title: Ground Rituals | Year Released: 2021 | Record Label: Klopotek
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The Earth Is #
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