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Benoît Delbecq and Fred Hersch Double Trio: Fun House
ByDunque Hersch e Delbecq si distinguono nel panorama contemporaneo per qualità, coerenza e originalità. Ma la loro dimensione stilistica sembrava distante e non si sospettava che i loro percorsi potessero intrecciarsi. La cosa è avvenuta, sotto l'egida di Delbecq (al secondo intro tra pianisti prodotto per la Songlines, dopo Where Is Pannonica? e nell'ambito di un doppio trio molto interessante, con Mark Helias e Jean-Jacques Avenel ai contrabbassi e Gerry Hemingway e Steve Argüelles alle batterie. Con risultati decisamente rimarchevoli.
Dall'incontro è nata una musica che si regge su equilibri eterei e delicati, sebbene ricchi di tensioni e forze interne, in cui i due pianoforti non cercano tanto l'interplay quanto una interazione, una sintesi. Sintesi espressiva, emotiva, poetica, timbrica. Il brano "Ronchamp" ne è un esempio evidente: l'introduzione è disegnata dalle tessere di un puntillismo in cui i pianoforti si palleggiano note sospese nello spazio, poi il tema si rapprende con splendido amalgama nell'unisono dei due strumenti. Che proseguono lungo tutto l'album in questo costante gioco di luci e ombre. Di rispecchiamento, come arrivano a fare in modo sublime in "Two Lakes" o in "Strange Loop," dove si respirano fremiti improvvisi, bagliori ed echi umbratili.
L'album esordisce con "Hushes," che sembra richiamare la timbrica di lavori precedenti di Delbecq, in particolare il solo di pianoforte Circles and Calligrams. Ma poi il tema del brano prende un profilo cupo ed enigmatico, pare scaturito dalla fantasia di Paul Motian. "Fun House" è una ballad che ricorda Paul Bley, così come "Night for Day," introdotto dal walking bass di Avenel, ricorda le cose in trio di Bley dei primi anni Sessanta. E anche qui lo scambio di battute tra i due pianoforti segna un crescendo forte, che sfocia nel solo altrettanto serrato delle batterie.
Anche gli altri strumenti cercano la sintesi, e il doppio trio si muove come un organismo unico. A volte uno strumento si pone quasi nell'ombra rispetto all'altro: si ascolti il gioco dei due contrabbassi in "Strange Loops". Altre volte non si riesce a distinguere il lavoro di uno dall'altro, come spesso accade nel caso delle due batterie, in completa osmosi.
Il risultato è una musica profondamente scavata, che sembra voler scaturire da un inconscio collettivo dei musicisti, che raramente prende la forma di melodie definite, ma quando lo fa raggiunge livelli di intensità assoluti. Per chi voglia distinguere i due pianoforti, quello di Delbecq, sul canale destro, è leggermente più presente e squillante, più spigoloso. Hersch si distingue per la morbidezza, la rotondità sinuosa del fraseggio. Per gli altri strumentisti, si lascia la scoperta alla sagacia dell'ascoltatore, ma forse può aiutare la visione del documento girato durante la registrazione.
Ancora merita di essere osservato il lavoro di Hersch in questa splendida registrazione: "Le Rayon Vert" è percorso dal sospeso vagare rapsodico del suo pianoforte. "Lonely Woman," unico brano non composto da Delbecq, è modellato da Hersch con la finezza di un miniaturista.
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Track Listing
01. Hushes; 02. Ronchamp; 03. Strange Loops; 04. Fun House; 05. Le Rayon Vert; 06. Night for Day; 07. One is Several; 08. Tide; 09. Two Lakes; 10. Lonely Woman. Tutte le composizioni di Delbecq, tranne la 10.
Personnel
Fred Hersch
pianoBenoît Delbecq, Fred Hersch (pianoforte); Jean-Jacques Avenel, Mark Helias (contrabbasso); Steve Argüelles (batteria e live electronics); Gerry Hemingway (batteria).
Album information
Title: Fun House | Year Released: 2013 | Record Label: Songlines Recordings
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