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Franco D’Andrea - Per Duke e Monk alla Camera del Lavoro di Milano

Courtesy Roberto Cifarelli
Camera del Lavoro
Atelier Musicale-XXX stagione
Milano
8 febbraio 2025
In un piovoso pomeriggio di febbraio, di quelli in cui non viene nemmeno voglia di uscire di casa, il pianista Franco D'Andrea ha premiato la passione del numeroso pubblico presente all'Auditorium Di Vittorio con un ispirato concerto per piano solo, totalmente improvvisato, incentrato su due figure monumentali del piano jazz: Thelonious Monk e Duke Ellington.
Se il primo è da sempre al centro della ricerca e dell'estetica del pianista di Merano, il secondo è divenuto un suo riferimento solo in tempi relativamente più recenti ("peccato mortale!", disse qualche anno fa scherzando con il pubblico durante un concerto) ma non per questo risulta meno significativo.
Il programma di sala indicava "Percorso musicale a sorpresa attraverso le composizioni di Thelonoius Monk, Duke Ellington e Franco D'Andrea", lasciando intendere che non c'era una scaletta prestabilita. D'Andrea si sarebbe lasciato guidare dall'ispirazione del momento, approcciando i brani dei due maestri (ed i suoi) in modo laterale. Musicista per musicisti se mai ce n'è uno, D'Andrea non entra infatti mai in medias res, preferendo piuttosto partire da brevi schegge tematiche, da nuclei armonici o ritmici, dai quali muoversi per distillazione e sottrazione. Musica come esplorazione di un terreno sconosciuto anche allo stesso D'Andrea, in cui brani come "Take the A Train," "Epistrophy," "It Don't Mean a Thing" o "Blue Monk" diventano al tempo stesso un punto di approdo ed un punto di (ri)partenza verso altri lidi. E se la capacità di affrontare percorsi angolosi è sempre stata una sua caratteristica peculiare, negli ultimi tempi il nostro ci sembra aver aggiunto al proprio pianismo una vena di dolcezza sorprendente.
Pubblico entusiasta, concerto tra i più significativi cui abbiamo assistito negli ultimi anni.
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