Francesco Maccianti al Conservatorio Cherubini di Firenze

Francesco Maccianti Piano Solo
Lyceum Club Internazionale
Conservatorio Cherubini -Sala del Buonumore "Pietro Grossi"
Firenze
26.2.2018
Il pianista fiorentino Francesco Maccianti era stato ospite in piano solo del Lyceum Club meno di quattro mesi fa, ma il suo concerto era stato così apprezzato che gli è stato chiesto di replicare, stavolta nella bella sala del conservatorio fiorentino. Maccianti ha peraltro presentato un ben diverso programma, anche perché nell'occasione ha presentato Path, il suo ultimo CD in trio con Ares Tavolazzi e Roberto Gatto, appena uscito per l'Abeat Records, dal quale ha tratto buona parte dei brani.
Pianista poco incline agli effetti speciali o ai passaggi istrionici, Maccianti è però estremamente attento alla ricerca armonica e al lavoro sulla tastiera, oltre a possedere una cultura pianistica enciclopedica, che emerge in tutti i suoi passaggi ma che ha messo a frutto in modo più esplicito in numerosi momenti del concerto, per esempio nell'iniziale "Path," accennando stilemi tyneriani, o in "Escamotage," rifacendosi a forme tipiche di Thelonious Monk.
In gran parte dei brani in programma, tutti originali, la struttura prevedeva lo sviluppo del tema -spesso molto lirico, come in "Path" o in "Requiem," talvolta invece più astratto, come in "Hombre" -seguito poi da un lavoro di ricerca armonica e timbrica, teso ad accentuarne gli elementi peculiari. Il tutto con uno stile complessivamente certo tradizionale, ma anche con una certosina attenzione al dettaglio e una vastissima varietà di stilemi che non hanno fatto minimamente rimpiangere la mancanza di arrischiate originalità o artifici scenografici.
Solo tra i ben tre bis hanno poi trovato posto anche gli standard, tra i quali un omaggio a Monk, suonato in modo originale, vagamente lirico, ma rispettoso della personalità e del clima musicale del grande maestro di Rocky Mount.
Un concerto delizioso, degno dei migliori interpreti di piano solo, assai apprezzato da un pubblico che includeva diversi ascoltatori usi alla musica classica, ma che non per questo si sono lasciati sfuggire la complessità e la raffinatezza della musica proposta da Maccianti.
Foto (di repertorio): Roberto Cifarelli.
Lyceum Club Internazionale
Conservatorio Cherubini -Sala del Buonumore "Pietro Grossi"
Firenze
26.2.2018
Il pianista fiorentino Francesco Maccianti era stato ospite in piano solo del Lyceum Club meno di quattro mesi fa, ma il suo concerto era stato così apprezzato che gli è stato chiesto di replicare, stavolta nella bella sala del conservatorio fiorentino. Maccianti ha peraltro presentato un ben diverso programma, anche perché nell'occasione ha presentato Path, il suo ultimo CD in trio con Ares Tavolazzi e Roberto Gatto, appena uscito per l'Abeat Records, dal quale ha tratto buona parte dei brani.
Pianista poco incline agli effetti speciali o ai passaggi istrionici, Maccianti è però estremamente attento alla ricerca armonica e al lavoro sulla tastiera, oltre a possedere una cultura pianistica enciclopedica, che emerge in tutti i suoi passaggi ma che ha messo a frutto in modo più esplicito in numerosi momenti del concerto, per esempio nell'iniziale "Path," accennando stilemi tyneriani, o in "Escamotage," rifacendosi a forme tipiche di Thelonious Monk.
In gran parte dei brani in programma, tutti originali, la struttura prevedeva lo sviluppo del tema -spesso molto lirico, come in "Path" o in "Requiem," talvolta invece più astratto, come in "Hombre" -seguito poi da un lavoro di ricerca armonica e timbrica, teso ad accentuarne gli elementi peculiari. Il tutto con uno stile complessivamente certo tradizionale, ma anche con una certosina attenzione al dettaglio e una vastissima varietà di stilemi che non hanno fatto minimamente rimpiangere la mancanza di arrischiate originalità o artifici scenografici.
Solo tra i ben tre bis hanno poi trovato posto anche gli standard, tra i quali un omaggio a Monk, suonato in modo originale, vagamente lirico, ma rispettoso della personalità e del clima musicale del grande maestro di Rocky Mount.
Un concerto delizioso, degno dei migliori interpreti di piano solo, assai apprezzato da un pubblico che includeva diversi ascoltatori usi alla musica classica, ma che non per questo si sono lasciati sfuggire la complessità e la raffinatezza della musica proposta da Maccianti.
Foto (di repertorio): Roberto Cifarelli.
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