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Ensemble EXÀIFNES a Firenze
Courtesy Laura Pederzoli
Sala Ketty La RoccaMurate Art District
Stagione Concertistica GAMO 2025
Firenze
19 ottobre 2025
Per la 46a Stagione Concertistica del GAMO (Gruppo Aperto Musica Oggi) ha suonato a Firenze l'Ensemble EXÀIFNES, formazione dedita all'improvvisazione messa in piedi nel 2024 da Alessandro Sbordoni, dopo i suoi workshops sull'improvvisazione tenuti durante i Festival di Nuova Consonanza nel 2022 e nel 2023. Prima del concerto l'interessante presentazione del libro di Sbordoni Multiversi sonori. L'improvvisare dialogante di Evangelisti, Nono, Scelsi.
EXÀIFNES è un quintetto di musicisti di diversa estrazione anche se nell'occasione fiorentina era assente la pianista Arianna Granierirelativamente atipico quanto a strumentazione: Sbordoni imbraccia un bayan, tipo di fisarmonica russa dal suono particolarmente pulito e potente sui bassi; Alessandro Ciccarelli alterna il trombone all'elettronica; Andrea Mancini suona i sassofoni contralto e soprano, ma si dedica anche a un vasto apparato di minipercussioni autorealizzate e a giocattoli vari; Gianluca Taddei è al contrabbasso. L'approccio alla creazione istantanea è fondamentalmente basato sull'ascolto e sul dialogo, poggianti anche sul rispetto per il suono, di fatto mai intenso o invadente, e per il silenzio, che a più riprese si faceva spazio in più o meno brevi pause.
L'ora di musica nella Sala Ketty La Rocca del Murate Art District è stata suddivisa in quattro brani, ma conservava una mirabile unità stilistica: discorso articolato, sviluppato collettivamente attraverso iniziative individuali nelle quali nessuno esercitava egemonia e che venivano raccordate con spontanea naturalezza. Sempre contenute le dinamiche sia dell'intensità sonora, sia dei tempi, costantemente mutevoli così com'è caratteristico dell'improvvisazione radicale e quasi mai ispirati da ritmi tradizionali o temi di sorta.
La molteplicità di possibilità era offerta dalle diverse modalità d'intervento dei quattro musicisti: Sbordoni, pur impiegando lo strumento prevalentemente su dinamiche moderate, lo ha percosso e suonato con delle bacchette, oltre che trarvi fuori sonorità singolari e soffocate; Mancini, alternando gli strumenti, ha anche variato le forme espressive: tendenzialmente più fraseggiato e teso con il contralto, più puntillistico e timbricamente espressivo con il soprano, ha aggiunto poi colori alla scena quando ha messo mano alla "scatola" nella quale conservava legnetti, sonagli e giocattoli; Taddei, che ha interpretato il contrabbasso in modo classico e composto, ha soprattutto giocato sul passaggio da pizzicato ad archetto; Ciccarelli, infine, è stato il principale artefice delle maggiori differenze tra i brani: quando infatti suonava il trombone, in modo ovviamente frammentato ed espressivo, la scena prendeva un colore cameristico contemporaneo, mentre quando passava all'elettronica (una transizione che non è mai avvenuta nel corso del medesimo brano) la formazione si trasformava in un ensemble elettroacustico, tra l'altro estremamente ben amalgamato e coerente.
Le ispirazioni dei brani provenivano, per esplicita dichiarazione programmatica, da ogni tradizione musicale; tuttavia, a un orecchio abituato all'ascolto di improvvisazioni provenienti da ambiti diversi, emergeva chiaramente la prevalenza di atmosfere contemporanee: dinamiche contenute, incluse quelle dell'elettronica; assenza di tempi definiti e di classici "beat"; espressività mai estreme anche quando atipiche, mantenevano il suono della formazione piuttosto lontano da quello che percepiremmo come jazz. Un confronto interessante, peraltro, perché qui come altrove si aveva a che fare con una costruzione non idiomatica, libera e cooperativa: sono probabilmente la cultura e gli ascolti che ciascun musicista si porta dietro a indirizzare la performance in determinate direzioni piuttosto che in altre.
Complessivamente un bel concerto: raccolto e mutevole, coerente e meditativo, con una stimolante rosa di contrasti timbrici. Si sente sempre più la necessità non solo di concerti di questo tipo, ma anche di rassegne che si dedichino alla musica improvvisata e ne sottolineino le varietà stilistiche. Speriamo che tale necessità sia percepita anche da chi organizza.
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Live Review
Neri Pollastri
Italy
Florence
Alessandro Sbordoni
Arianna Granieri
Alessandro Ciccarelli
Andrea Mancini
Gianluca Taddei
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