Home » Articoli » Album Review » Elliott Sharp: Electric Willie

Elliott Sharp: Electric Willie

By

Sign in to view read count
Elliott Sharp: Electric Willie
Willie Dixon è stato uno dei più influenti bassisti del blues elettrico di Chicago e la sua figura, non solo di musicista ma anche di organizzatore, si staglia in modo deciso nel panorama della musica nera dalla seconda metà degli anni quaranta in poi. Dixon era molto aperto verso le novità e non a caso molte sue composizioni vennero riprese negli anni sessanta, quando il rock stava nascendo abbeverandosi alle sorgenti del blues.

Molti suoi brani, a cominciare dai celeberrimi "Spoonful" e "Back Door Man," sono ormai dei classici, resi celebri, oltre che da Muddy Waters e Howlin' Wolf, dai Cream, dai Rolling Stones, da tanti altri. La verve del corpulento Dixon si esprimeva compiutamente in testi brillanti e mai banali, spesso legati a commenti sulla vita sociale e politica negli States. Testi che si sposavano perfettamente con una struttura musicale basata su riff e grooves capaci di fare ballare anche i morti.

Il funambolico e inarrestabile Elliott Sharp gli dedica quindi giustamente un tributo appassionato nel quale coinvolge un altro chitarrista-studioso del blues come Henry Kaiser, due voci importanti come quelle di Queen Esther e di Eric Mingus, il basso solido e fantasioso di Melvin Gibbs, la chitarra di Glenn Phillips (collaboratore abituale di Henry Kaiser) e la batteria di Lance Carter.

L'occasione per mettere in pista questo progetto venne fornita dal Tonic di New York nel luglio del 2005 e solo dopo cinque anni la registrazione di quel concerto viene pubblicata su CD. Immaginiamo una estate torrida nella città bagnata dall'Hudson e dall'East River. E conoscendo le dimensioni del Tonic, questo dettaglio non è affatto trascurabile.

All'ascolto la musica in effetti ribolle di energia e di passione. La ritmica è perfettamente rodata, capace di incalzare le tre chitarre e le voci con un solido beat che è impossibile ignorare. L'elettricità brilla nell'aria e si sprigiona dagli amplificatori sparati a mille. Il repertorio non è solo quello dei classici più noti di Willie Dixon. Infatti vicino a "Back Door Man," "Spoonful," "Wang Dang Doodle" e "The Same Thing" troviamo anche composizioni meno note che in un paio di casi hanno visto Dixon collaborare con Ry Cooder e con Bob Weir dei Grateful Dead.

Questa scelta è del tutto coerente con l'approccio che Elliott Sharp trasparentemente dichiara nelle note di copertina: il punto nodale del suo interesse è per quel momento in cui il blues si è meticciato con il rock e con la musica psichedelica. In particolare, Sharp rivendica il proprio interesse per album bocciati dalla critica come Electric Mud (di Muddy Waters) ed Electric Wolf (di Howlin' Wolf). Album registrati nel 1968 che molti musicisti hanno amato, anche per la presenza di un ancora poco noto Pete Cosey, che poi nel 1973 approdò con la sua chitarra psichedelica alla corte di Miles Davis. Ci sembra doveroso aggiungere che ancora oggi Cosey è un vero guru della chitarra elettrica a Chicago.

Album bocciati dalla critica proprio per la loro natura meticcia, per il loro distacco dal blues più puro, alla ricerca di un terreno comune con il giovane rock bianco che in quel periodo si cibava soprattutto di psichedelia. Proprio come avviene in questo eccellente tributo.

Non a caso è stato coinvolto in questo progetto Henry Kaiser, un chitarrista californiano che ha saputo battere i sentieri dell'avanguardia più radicale senza mai rinnegare il suo amore per il blues, per i Grateful Dead, per il Miles Davis più elettrico e lisergico. Non a caso questo progetto è assolutamente elettrico, con le chitarre amplificate ed effettate sempre in bella evidenza, pronte a duellare e a decollare verso il paradiso.

Track Listing

01. Which Came First; 02. Backdoor Man; 03. Eternity; 04. Wang Dang Doodle; 05. Pie in the Sky; 06. The Same Thing; 07. Dead Presidents > Mighty Earthquake & Hurricane; 08. Grave Digger; 09. Spoonful; 10. It Don't Make Sense (You Can't Make Peace).

Personnel

Henry Kaiser, Glenn Phillips ed Elliott Sharp (chitarre); Eric Mingus e Queen Esther (voce); Melvin Gibbs (basso); Lance Carter (batteria).

Album information

Title: Electric Willie | Year Released: 2011


< Previous
Graylen Epicenter

Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.