Caroline Davis: Doors: Chicago Storylines

Caroline Davis si è fatta le ossa, musicalmente parlando, a Chicago città nella quale coltiva una serie di amicizie eccellenti -il contrabbassista Art Davis e il tenorista Von Freeman su tutti -e dove decide di mettere in piedi il suo attuale quartetto. Diventa quindi un'esigenza storico-affettiva -ora che da qualche tempo si è stabilita a New York -ricordare quel periodo e lo fa in modo piuttosto inusuale. Intervista una manciata di musicisti attivi negli anni ottanta e novanta, fissa su disco i punti salienti delle storie raccontate e su quelle scrive la musica di Doors: Chicago Storylines.

La maggior parte dei brani inizia proprio con voci che raccontano, che dialogano e fanno da trampolino di lancio per le composizioni, che si muovono tra affettuosi ricordi, garbata nostalgia, misurata contemporaneità. La chitarra di Mike Allemana predilige lo swing sicuro e contagioso, quello che accende l'estro del gruppo e fa battere il piede a chi ascolta ma quando occorre non disdegna graffiare, rompere l'equilibrio, preparare il terreno a nuove direzioni da prendere con ardite armonizzazioni.

Il contralto della leader possiede il piglio deciso di chi conosce la tradizione e sa rivitalizzarla con padronanza di mezzi e abbondanza di idee, mentre la tromba di Russ Johnson, presente in oltre metà dei brani, aggiunge l'autorevolezza e l'eclettismo di chi frequenta abitualmente il jazz, l'avanguardia e la musica contemporanea. Complessivamente Doors: Chicago Storylines si rivela album musicalmente autonomo e interessante ben al di là dei confini storici e geografici della Windy City.

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