Jelly Rolls Band: Dancing Colours

Ovviamente tanta strada è ancora da fare, ma il risultato musicale è già molto apprezzabile e magari avrebbe avuto qualche opportunità commerciale in più se anche la grafica e i testi in sede di presentazione fossero stati più curati. Ma la musica è quello che conta in fondo e per fortuna da questo punto di vista il linguaggio di questa orchestra è davvero di buon livello, con ensemble convincenti, assoli interessanti e soprattutto con la capacità di guardare avanti invece che guardare indietro, un vecchio vizio che caratterizza molte produzioni italiane. Cosa che non succede invece in Francia, in Inghilterra, in Spagna, in Germania, in Scandinavia, per non dire degli States.

Questi ragazzi veneti ci ricordano un po' il coraggio delle orchestre francesi guidate da Laurent Cugny, uno dei migliori arrangiatori espressi dal continente europeo. Speriamo che possano continuare su questa strada senza perder troppo tempo con lo specchietto retrovisore. Anzi, visto che serve a ben poco, perché non lo smontiamo definitivamente?

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