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Lx Rudis - André Custodio - Ernesto Diaz_Infante: Crashing The Russian Renaissance

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Lx Rudis - André Custodio - Ernesto Diaz_Infante: Crashing The Russian Renaissance
Interessante quest'opera di improvvisazione acustico-elettronica che senza ricorrere a trucchi d'effetto libera un flusso sonoro continuamente in evoluzione, tutto da seguire.

Si riconosce dietro a questi brani un'analisi sonico-strutturale notevole veicolata da una volontà e un talento espressivi che ci guidano appunto ad un gradevole ascolto.

Il mezzo informatico-elettronico viene utilizzato come strumento acquisito, tranquillamente per raggiungere i propri scopi e si dimostra, così, essenziale, garantendo un perfetto equilibrio tra l'aspetto elettronico e quello acustico del lavoro, certamente senza degradare a ruolo di spalla per discutibili enfasi di materiali banali...

Rimarrebbe da comprendere il titolo che fa riferimento tra l'altro a un ristorante verosimilmente di San Francisco (città dove è avvenuta la registrazione) raffigurato all'interno del semplice libretto dalla bella, originale e intrigata grafica, ma preferisco lasciare il divertimento ad altri.

Su un terreno spesso granuloso, a volte vicino ad atmosfere radiofoniche da bande poco praticate, si adagiano eventi sonori di ogni tipo. Dalle corde graffiate o pizzicate della chitarra o del violino di Ernesto Diaz-Infante alla sua voce, che nella traccia 24 si fa persino inquietante... Le percussioni di André Custodio tra cui il Darbuka (tamburo Africano a forma di calice) e il Line 6 [green pod] che oltre al riferimento vegetale non mi dice nulla (!), ma ascoltate anche la monetina della traccia 10 che viene fatta cadere ad arte sulla sua chitarra. Ancora altri suoni "concreti" come tratti spezzati di voci radiofoniche, ma anche le notevoli elaborazioni elettroniche dell'artista multimediale Lx Rudis che dialoga con i due compagni tramite il suo Matrix 12, il superflessibile sintetizzatore analogico prodotto dalla Oberheim a partire da metà degli anni 80 e non più in produzione.

Non mancano tracce più morbide e meno sgranate come dalla 15 alla 17 magari più "musicali", ma che cedono subito il passo ad altre più "rumorose" e complesse. Il materiale viene distribuito lentamente lungo i brani senza ricerca di veloci e roboanti alternanze, con delicatezza dunque. In ogni caso una coerenza di fondo lega le varie tracce offrendoci un ascolto pacato seppur complesso.

Pur in poltrona ci troviamo a volte nello spazio interstellare a catturare con una radio misteriosi eventi elettromagnetici per tradurli in eventi sonori, ma prima o poi i vocalizzi di Diaz-Infante o le corde pizzicate della chitarra ci risvegliano e ci riportano all'interno della navicella dove i tre autori stanno performando...

Visita il sito di Ernesto Diaz-Infante

Track Listing

Three College Radio Ready Edits: 01. 04:40; 02. 03:55; 03. 05:14; Overthruster: 04. 04:05; 05. 05:59; 06. 00:34; 07. 03:17; 08. 00:52; 09. 02:20; 10. 00:56; 11. 02:51; 12. 01:43; 13. 01:42; 14. 02:00; 5. 00:41; 16. 00:41; 17. 00:41; 18. 01:03; 19. 01:20; 20. 00:35; 21. 01:08; 22. 00:29; 23. 03:01; 24. 01:57; 25. 00:23; 26. 00:26; 27. 01:55; 28. 00:03; 29. 00:03; 30. 03:03

Personnel

Lx Rudis (Matrix 12); André Custodio (darbuka, Tom-Tom, Line 6 [green pod]); Ernesto Diaz-Infante (chitarra acustica, violino, voce)

Album information

Title: Crashing The Russian Renaissance | Year Released: 2006 | Record Label: Pax Recordings


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