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Sara Serpa: Close Up
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Finalmente un album pienamente convincente della cantante portoghese (qui anche autrice di tutto il materiale tematico), spesso preziosa, nella sua produzione, ma altrove (anche all'interno di uno stesso lavoro, suo o altrui) un po' disarticolata, quasi schizoide, magari solo curiosa, e comunque alterna nella resa in concreto. Sarà senz'altro anche merito dei due musicisti che l'affiancano, fatto sta che questo suo ultimo album, live alla Pete's House di Brooklyn nel giugno 2017, convince senza arzigogoli o avvitamenti (critici, estetici) di sorta.
Libertà ed elasticità sono gli elementi che colpiscono nell'iniziale "Object," con Ingrid Laubrock al soprano. Molto felici le timbriche e le dinamiche interne al pezzo. Ha un'indole più da canzone il successivo "Pássaros," in cui la sassofonista tedesca passa al tenore, mentre Erik Friedlander apre in solitudine, il che accade anche in "Sol Enganador," però in questo caso pizzicato (e in quello, ovviamente, all'archetto). C'è un respiro sofficemente sperimentale, in tutto ciò (qui in particolare nel modo di soffiare della Laubrock nel tenore senza emettere suoni etichettabili come tali).
Bellissimo archettato in "Future" (appunto...), con liberi vocalizzi (come un po' ovunque, a macchia di leopardo, anche piuttosto fitta) da parte di Sara Serpa e sommessi intrufolamenti di tenore. Il più breve "Listening" replica di fatto tali umori, mentre il tenore morbido, scuro (quanto ardimentoso) della Laubrock apre in solitudine "Store Coming." Ed è infine l'eleganza a definire come elemento primario (non che prima facesse difetto, per carità) i contorni dei brani finali, "Woman," di fatto in duo voce/cello, il più spigliato "Quiet Riot," in cui ricompare il soprano, e "Cantar Ao Fim," per voce sola in avvio e successivo sviluppo collegiale.
Album esemplare e godibile, in definitiva, capace di dire cose non ovvie senza farsi mai accigliato e pretestuoso. Aspettiamo Sara Serpa ad altre prove di altrettanta maturità e rigore.
Libertà ed elasticità sono gli elementi che colpiscono nell'iniziale "Object," con Ingrid Laubrock al soprano. Molto felici le timbriche e le dinamiche interne al pezzo. Ha un'indole più da canzone il successivo "Pássaros," in cui la sassofonista tedesca passa al tenore, mentre Erik Friedlander apre in solitudine, il che accade anche in "Sol Enganador," però in questo caso pizzicato (e in quello, ovviamente, all'archetto). C'è un respiro sofficemente sperimentale, in tutto ciò (qui in particolare nel modo di soffiare della Laubrock nel tenore senza emettere suoni etichettabili come tali).
Bellissimo archettato in "Future" (appunto...), con liberi vocalizzi (come un po' ovunque, a macchia di leopardo, anche piuttosto fitta) da parte di Sara Serpa e sommessi intrufolamenti di tenore. Il più breve "Listening" replica di fatto tali umori, mentre il tenore morbido, scuro (quanto ardimentoso) della Laubrock apre in solitudine "Store Coming." Ed è infine l'eleganza a definire come elemento primario (non che prima facesse difetto, per carità) i contorni dei brani finali, "Woman," di fatto in duo voce/cello, il più spigliato "Quiet Riot," in cui ricompare il soprano, e "Cantar Ao Fim," per voce sola in avvio e successivo sviluppo collegiale.
Album esemplare e godibile, in definitiva, capace di dire cose non ovvie senza farsi mai accigliato e pretestuoso. Aspettiamo Sara Serpa ad altre prove di altrettanta maturità e rigore.
Track Listing
Object; Passaros; Sol Enganador; The Future; Listening; Storm Coming; Woman; Quiet Riot; Cantar Ao Fim.
Personnel
Album information
Title: Close Up | Year Released: 2018 | Record Label: Clean Feed Records
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Alberto Bazzurro
Close Up
Clean Feed Records
Ingrid Laubrock
erik friedlander