Zlatko Kaućić, Ab Baars: Canvas
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Registrato a Cracovia nell'ottobre del 2014, questo CD documenta una delle performances di due maestri dell'improvvisazione europea, che si conoscono e collaborano da molti anni, quali sono il percussionista sloveno Zlatko Kaućić e il sassofonista e clarinettista olandese Ab Baars.
Le sette tracce iniziano con un'improvvisazione piuttosto lunga (quasi ventidue minuti), molto tormentata e dinamicamente intensa, nella quale a fare la parte del leone è Baars, che inanella fraseggi nervosi, tecnicismi espressivi, gesti sonori lancinanti sostenuto da un ossessivo tappeto tessuto da Kaućić, impegnato sopratutto ai tamburi. A seguire un'altra traccia lunghissima, oltre sedici minuti, stavolta però più meditativa e nella quale è più centrale il batterista, che si muove in libertà anche alle sue molte percussioni.
Quest'ultimo scenario che si ripete anche nel terzo, più breve brano, quasi interamente un solo di Kaucic, mentre nel successivo la palla solistica passa a Baars, che lavora al clarinetto su soffi e sovracuti.
Nelle ultime tre tracce il dialogo torna in equilibrio e trova anche una maggiore misura, conservando inventiva ma aprendo a una narrazione più immediata e persino a frammenti lirici, che non a caso portano a intitolare il brano conclusivo (di nuovo oltre i dieci minuti di durata) "Almost Danceable" -sebbene di danza emotivamente tormentata si tratti.
Certo siamo di fronte a una di quelle opere improvvisate complessivamente non immediate, probabilmente più apprezzabili dal vivo; tuttavia l'impatto espressivo è molto forte nella prima metà del disco, mentre nella parte finale l'ascolto è più direttamente fruibile, quasi a compensare l'intensità drammatica dell'esordio.
Le sette tracce iniziano con un'improvvisazione piuttosto lunga (quasi ventidue minuti), molto tormentata e dinamicamente intensa, nella quale a fare la parte del leone è Baars, che inanella fraseggi nervosi, tecnicismi espressivi, gesti sonori lancinanti sostenuto da un ossessivo tappeto tessuto da Kaućić, impegnato sopratutto ai tamburi. A seguire un'altra traccia lunghissima, oltre sedici minuti, stavolta però più meditativa e nella quale è più centrale il batterista, che si muove in libertà anche alle sue molte percussioni.
Quest'ultimo scenario che si ripete anche nel terzo, più breve brano, quasi interamente un solo di Kaucic, mentre nel successivo la palla solistica passa a Baars, che lavora al clarinetto su soffi e sovracuti.
Nelle ultime tre tracce il dialogo torna in equilibrio e trova anche una maggiore misura, conservando inventiva ma aprendo a una narrazione più immediata e persino a frammenti lirici, che non a caso portano a intitolare il brano conclusivo (di nuovo oltre i dieci minuti di durata) "Almost Danceable" -sebbene di danza emotivamente tormentata si tratti.
Certo siamo di fronte a una di quelle opere improvvisate complessivamente non immediate, probabilmente più apprezzabili dal vivo; tuttavia l'impatto espressivo è molto forte nella prima metà del disco, mentre nella parte finale l'ascolto è più direttamente fruibile, quasi a compensare l'intensità drammatica dell'esordio.
Track Listing
Paint Up Your Visions; Strup; Vrtilljak; Polder Wind's; Mimogrede; Sputa; Almost Danceable.
Personnel
Zlatko Kaućić: batteria, percussioni; Ab Baars: sax, clarinetto.
Album information
Title: Canvas | Year Released: 2016 | Record Label: NotTwo Records
Tags
Zlatko Kaućić, Ab Baars
CD/LP/Track Review
Ab Baars
Neri Pollastri
NotTwo Records
Slovenia
Ljubljana
Canvas