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Cantini-Maccianti Quartet al Pinocchio di Ferenze

Courtesy Annamaria Lucchetti
Pinocchio Live Jazz
Firenze
14 dicembre 2024
Ultima data prima della pausa per le festività e tutto esaurito al Pinocchio Live Jazz di Firenze, per un appuntamento a suo modo "classico," ma che da un po' di tempo mancava sul palco del jazz club: il quartetto di Stefano Cantini e Francesco Maccianti, amici e collaboratori di lunga data, tra i musicisti più amati della regione.
La formazione era quella dell'ultimo album, Falling Up, uscito per Abeat Records nel 2022, con i due maturi artisti affiancati da due non meno valenti giovani quali sono Gabriele Evangelista e Bernardo Guerra, per un intreccio generazionale che ha mostrato di essere assai virtuoso ogniqualvolta nascevano duetti incrociati.
La musica della formazione, d'impianto tradizionale ma tutta originale (tranne un paio d'omaggi a Coltrane, ripresi dal precedente quartetto del sassofonista e del pianista, il Living Coltrane, appunto dedito alle composizioni del maestro afroamericano) ed estremamente elaborata, era perlopiù della penna di Maccianti, artista prolifico e raffinato, ed era stata messa a punto durante la pandemia, nelle rare ma intense occasioni in cui i due si erano potuti incontrare, sfogando assieme l'urgenza espressiva che la segregazione antipandemica faceva crescere in loro. Oggi quei tempi sono fortunatamente lontani, ma la gioia di suonare non si è affievolita, come i quattro hanno avuto modo di mostrare nel concerto fiorentino.
Non più di quattro-cinque brani per ciascuno dei due set, preceduti da presentazioni, aneddoti e racconti perlopiù per bocca di Cantini e poi prolungati oltre la misura delle registrazioni non solo perché arricchiti da assoli più liberi, ma anche e soprattutto perché innervati dal piacere di suonare di tutti e quattro i musicisti. Un piacere presente in filigrana in ogni momento del concerto, ma davvero tangibile negli intensissimi duetti messi in piedi da Cantini con Evangelista e, soprattutto, con Guerra: lì la verve del sassofonista maremmano come sempre davvero straordinario al soprano per profondità del suono e agilità improvvisativa si incontrava con l'energia e l'entusiasmo dei due giovani artisti, dando vita a sipari deflagranti, che trascinavano gli ascoltatori e "chiamavano" gli applausi e le esclamazioni di gioia.
Alla fine, una serata riuscita, anzi pressoché perfetta, conclusasi con i quattro richiamati più volte in sala e, finito il concerto, circondati dal pubblico. Bella chiusura di metà stagione per il jazz club, che per il nuovo anno ha in programma numerose, ghiottissime perle.
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