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Gwilym Simcock: Blues Vignette
ByCosì, le otto tracce in solitudine presenti nel primo CD spaziano da situazioni classicamente riferite al moderno pianismo jazz - "Little People," nella quale entrano numerosi stilemi, da influenze di Jarrett a passaggi lirici, con continui cambiamenti di ritmo, per un brano di forte complessità - ad altre completamente libere - le tre "Improvisation," dalla forte ricerca timbrico-ritmica - fino a due riletture di brani ben diversi: "On Broadway" e il secondo movimento del "Concerto per pianoforte" Grieg - composizione cara al pianista in dall'infanzia. Proprio quest'ultimo è forse il momento più toccante dell'intero lavoro e rappresenta bene la libertà di ricerca e di riferimenti di Simcock, perché alla derivazione classica del brano si aggiungono meditazioni libere che richiamano il pianismo jazz nordeuropeo e rielaborazioni liriche, che si fondono in un complesso affascinante. Molto riusciti anche i due brani che concludono la performance in solo, in particolare l'omaggio "Jaco e Joe," nel quale l'aspetto jazzistico prevale, ma sempre striato di riferimenti classici. Più composte e cameristiche le due tracce della suite con la Berridge, realizzate nel 2008 per un festival londinese di musica contemporanea. Sebbene l'improvvisazione vi svolga un ruolo limitato, non è molta la distanza dai brani in solo e in trio.
Il secondo CD è interamente dedicato al piano trio: vi predomina un lirismo impregnato di forte dinamismo, di libertà cromatica, con pochi riferimenti alla scuola monkiana, percussiva e venata di blues, ma invece con forte presenza di accenni classici. Qui il pianista si avvale della maestria del contrabbassista russo Yuri Goloubev, che per dodici anni ha militato nella prestigiosa formazione classica dei Solisti di Mosca e che oggi è senza dubbio uno dei più entusiasmanti interpreti dello strumento in ambito jazz. Goloubev, oltre a mettere in mostra un suono ricco e profondo al pizzicato, svetta con numerosi, splendidi interventi all'archetto, esemplarmente illustrati nella title track e nella meditativa "Longing to Be," ove di fatto ricopre il ruolo di voce solista nelle esposizioni tematiche. La traccia di apertura, "Introduction," al primo ascolto lascia perfino sorpresi: il lavoro del contrabbassita, infatti, sembra a tal punto una prosecuzione di quanto fatto dal violoncello della Berridge da far pensare che si tratti ancora di lei. Sensibile ed empatico il supporto di James Maddren alla batteria, perfettamente coordinato a Goloubev nella funzione ritmica.
Simcock brilla anche dal punto di vista compositivo, perché tutte le tracce hanno una caratterizzazione originale sia dal punto di vista tematico (ovviamente, con un forte lirismo), sia da quello strutturale, "aprendosi" costantemente alle improvvisazioni, sempre molto libere e con grande bilanciamento tra momenti lento-riflessivi ("Introduction," "Cry Me a River") e passaggi dinamici.
Disco di fruizione agevolissima, ma non per questo "semplice" né tantomeno povero, Blues Vignette mette in vetrina un musicista di grandi prospettive, da considerarsi già adesso una personalità di primo piano.
Track Listing
CD 1: 1. Little People - 6:56; 2. Exploration on Mvt II Of Grieg Piano Concerto - 8:34; 3. On Broadway (Mann/Well) - 4:13; 4. Improvisation I - Statues - 3:06; 5. Improvisation II - Letter to the Editor - 3:49; 6. Improvisation III - Be Still Now - 4:04; 7. Caldera - 8:38; 8. Jaco and Joe - 9:21; Suite for Cello and Piano: 9. Part 1 - Kinship - 14:57; 10. Part 2 - Homeward - 6:04. CD 2: 1. Introduction - 4:46; 2. Tundra - 7:04; 3. Blues Vignette - 8:12; 4. Black Coffee (S. Burke) - 5:23; 5. Longing to Be - 6:35; 6. Nice Work If You Can Get It (G. Gershwin) - 6:35; 7. Cry Me a River (A. Hamilton) - 8:05; 8. 1981 - 8:29. Ove non indicato le composizioni sono di Gwilym Simcock.
Personnel
Gwilym Simcock
pianoGwilym Simcock (pianoforte), Cara Berridge (violoncello), Yuri Goloubev (contrabbasso), James Maddren (batteria).
Album information
Title: Blues Vignette | Year Released: 2010 | Record Label: Basho Records
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