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Berio in Tv, premi estivi, Morton Feldman e il merletto, Daniele di Bonaventura e altre estività!

Non credo si esageri a definire l'uscita dei due DVD + libro di C'è musica & musica condotto da Luciano Berio [Feltrinelli] uno degli eventi editoriali dell'anno.

La trasmissione andò in onda nel 1972 per l'allora Secondo Programma della Rai e rimane un esempio insuperato di come poter parlare - e non solo - di musica in televisione e a un grande pubblico [andava in prima serata e all'epoca i canali erano solo due...]. Dodici puntate in video e un importante libretto che oltre alla trascrizione delle stesse puntate contiene una serie di documenti e testimonianze che ci restituiscono con ancora maggiore efficacia la forza e l'unicità del progetto.

Difficile riassumere in poche righe le tante straordinarie sensazioni che la visione di queste trasmissioni suscita a oltre quarant'anni di distanza: la qualità non perfetta dei nastri originali amplifica un po' la sensazione vintage, con tutto il suo portato di nostalgia, sicurezza e fascino, ma al di là di tutto spicca la straordinaria forza del discorso di Berio, con le sue domande sempre stimolanti e aperte a molteplici letture.

Fa tenerezza sentire pronunciare "Claudio" Debussy e inquieta riascoltare le parole di molti compositori sulla "morte" del teatro musicale. Incanta sempre la magia di Cathy Berberian e fanno sorridere le interpunzioni affidate a una marionetta raffigurante lo stesso Berio... si potrebbe andare avanti per paragrafi e paragrafi, ma il consiglio è solo uno: correte a comprarlo!

Tempo di premi: il mensile Down Beat annuncia come di consueto gi esiti dei polls dei suoi critici [li trovate cliccando qui, come sempre curioso mix tra il conservatorismo più aderente all'establishment e qualche timida novità], più consistenti sono l'assegnazione del Kyoto Price a Cecil Taylor e le quattro nomine per i National Endowment for the Arts Jazz Masters, assegnati al bassista Richard Davis a Keith Jarrett, a Anthony Braxton e al didatta Jamey Aebersold, quello delle basi registrate su cui imparare a suonare. Che il suo discorso di ringraziamento sia su cassetta?

Intervallo con Jimmy Giuffre:

Tra gli interessanti spettacoli che il coreografo Virgilio Sieni ha unito per la breve ma intensa edizione della Biennale Danza di quest'anno, mi ha molto colpito il lavoro di Ambra Senatore [danzatrice e coreografa tra le più talentuose in circolazione].

Nel suo lavoro ha coinvolto alcune donne tra le ancora pochissime rimaste a conoscere e praticare l'arte del merletto a tombolo, tipica dell'isola di Burano [Venezia]. Un'arte fatta di gesti lenti e precisissimi, che ormai sta scomparendo e che conserva ancora una sua intensa poesia.

Tra le ragioni della scomparsa di quest'arte ce n'è una essenzialmente legata alla produttività: per produrre con la tecnica tradizionale un merletto grande solo poche decine di centimetri, ci vogliono anche due o tre mesi di intenso lavoro, cosa ormai incompatibile con i ritmi della nostra contemporaneità.

Mentre vedevo il pezzo e riflettevo su questo, mi è venuto in mente Morton Feldman: non so se conoscesse questa lavorazione del merletto, ma l'avrebbe probabilmente amata, lenta e meditativa, geometrica ma mai uguale a se stessa...

A proposito di Morton Feldman, molto bella la versione di Violin and Orchestra registrata dalla violinista Carolin Widmann con la Frankfurt Radio Symphony Orchestra diretta da Emilio Pomarico e recentemente pubblicata dalla ECM.

Possedevo su disco già una splendida versione del pezzo, abbinata a Coptic Light [si tratta di un disco della Col Legno], ma anche questa lettura spicca per equilibrio e capacità di rendere il lavoro di nascondimento del violino dentro il tessuto orchestrale. Che alle lavoratrici del merletto possa piacere?

Si celebrano in questo periodo gli 85 anni di un pezzo conosciutissimo come il "West End Blues" di Louis Armstrong ed ecco una pagina tutta dedicata alla cosa.

Edgar Varése con Art Farmer, Teo Macero, Charles Mingus, John La Porta e altri? Provare per credere:

Qualche tempo fa abbiamo recensito su queste pagine il libro di Gil Scott-Heron The Last Holiday - A Memoir. Un piccolo editore italiano, Liberaria l'ha ora tradotto in italiano con il titolo, letterale, L'ultima vacanza - A Memoir e lo segnaliamo volentieri.

Chiusura dedicata al bravo bandoneonista Daniele Di Bonaventura, che molti hanno conosciuto accanto a Paolo Fresu. Il suo nuovo disco doppio, per la Tuk, Nadir ne racconta il mondo sonoro, intriso di folklore e lirismo, sia in quartetto con Peghin, Del Gaudio e Laviano che in trio con il contrabbassista Yuri Goloubev [qui inspiegabilmente scritto Goboulev!] e U.T. Gandhi alla batteria.

Estivo.

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