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Fabian Gisler: Backyard Poets

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Fabian Gisler: Backyard Poets
Dopo studi di specializzazione ed un apprendistato in un ambito jazzistico piuttosto canonico, che lo hanno portato a collaborare con Ray Brown, Joe Lovano, George Gruntz, Dave Liebman ed altri, il contrabbassista Fabian Gisler, nato a Zurigo nel 1977, ha intrapreso vie più aperte, talvolta vicine all'improvvisazione radicale, senza però tralasciare mai un concreto legame con l'espressività della tradizione jazzistica.

Questo CD, stilisticamente altalenante, testimonia appunto il possibilismo dell'autore, o meglio il suo interesse a "sporcarsi le mani" immergendosi in diverse modalità espressive. Un CD a due facce potremmo dire: da un lato i brani totalmente improvvisati, a firma congiunta, dall'altro i brani scritti, le cui precise configurazioni ritmiche, melodiche, dinamiche richiamano alla memoria precisi precedenti jazzistici.

Fra questi ultimi "Sans un mot", di Colin Vallon, è una ballad di soffusa, nebbiosa, malinconia; ma la stessa atmosfera si ritrova in parte anche in "A New Life", che invece è un'estemporanea improvvisazione. Nella struttura, nell'accompagnamento, nell'assolo del contralto "Starsky's Delight" ricorda molto certi temi di Jackie McLean. Il pedale di basso e piano di "Freedom Speech", il sottofondo più libero della batteria, l'impianto tematico e il modo con cui il pezzo progredisce, sembrano invece rifarsi alla cantabilità dei sudafricani emigrati a Londra negli anni Sessanta; in questo caso il contralto di Walsdorff si avvicina alle inflessioni di John Tchicai.

I brani improvvisati sono giocati su un misurato interplay, su uno spettro timbrico asciutto e concreto, su impianti ritmici impliciti, evitando sia accensioni parossistiche, sia scansioni troppo distillate e diafane, vicine al silenzio.

Come strumentista Gisler è lontano dal virtuosismo dei contrabbassisti francesi; si accosta piuttosto all'austerità di mezzi, alla sonorità scura e alonata di certi colleghi tedeschi o afroamericani. Pertinenti, mai sopra le righe, ma nello stesso tempo un po' anonimi Vallon e Schröder. Per esperienza, intelligenza interptretativa e mobilità di pronuncia il sassofonista Walsdorff dimostra di avere molte frecce al suo arco e di essere forse la personalità più matura del quartetto.

Track Listing

Poetry From Neverland A; Poetry From Neverland B; The Inner Storm; Sham King; Sans Un Mot; Fields Of Darkness; A New Life; Starsky's Delight; Freedom Speech; Neues Stuck.

Personnel

Fabian Gisler
bass, acoustic

Fabian Gisler: double bass; Henrik Walsdorff: alto and tenor saxophones; Colin Vallon: piano; John Schroder: drums.

Album information

Title: Backyard Poets | Year Released: 2007 | Record Label: Hat Hut Records

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