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Kip Hanrahan: At Home in Anger

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Kip Hanrahan: At Home in Anger
Kip Hanrahan non è un musicista nel senso tradizionalmente associato al termine. È un regista visionario che si occupa di musica, è un organizzatore di scenari sonori, di palpitazioni artistiche, di poesia minimalista che si muove nell'aria, dimenandosi e cambiando colore senza alcuna remora.

I suoi album sono tra le cose più belle che la musica dell'ultimo trentennio ci ha consegnato. Dopo una fase di stanca (anche i poeti sono sensibili alle condizioni del tempo...) Kip Hanrahan sta tornando da alcuni anni agli antichi splendori, riequilibrando una ricetta che forse aveva preso derive troppo percussive.

La barra del timone è di nuovo saldamente nelle sue mani e questo At Home in Anger è deliziosamente attuale, perso nelle nebbie del tempo, ma con lo sguardo proiettato inequivocabilmente in avanti. La stratificazione ritmica rimane preponderante ma è bilanciata benissimo con le melodie e le deliziose divagazioni folkloriche. Una musica magica, che si specchia nello spazio vitale che la circonda, andando a toccare le brezze brasiliane per poi tornare nei Caraibi e vagare nel resto del mondo, senza mai fermarsi.

Come sempre, il manipolo di compagni di strada che accompagnano Kip Hanrahan in questo viaggio è vasto e di grande valore. In particolare ci preme segnalare il bassista Steve Swallow, il violinista Alfredo Triff, il chitarrista Brandon Ross, il clarinettista Don Byron e uno stuolo di bassisti, percussionisti e batteristi. Le voci sono sempre all'altezza, impegnate a sussurrare, manipolare, segmentare testi di grande valore evocativo.

Fra i brani emerge una deliziosa versione di "Como En Vietnam," scritta da Steve Swallow oltre quarant'anni fa che ricordiamo, in versione elegante e vigorosa allo stesso tempo, nell'album del 1971 Gary Burton & Keith Jarrett (forse l'album più bello in assoluto del vibrafonista americano).

Anche le due versioni di "No Baby" (scritta da Steve Lacy) sono degne di grande attenzione, così come le altre composizioni dove Hanrahan mette quasi sempre lo zampino, associandosi ai vari musicisti qui coinvolti. "The Savage Dawn in Her Glance" è particolarmente riuscita e coinvolgente: ricorda parecchio la celebre "Feeling Allright" di Joe Cocker e Leon Russell. Bei ricordi, a prescindere...

La musica scorre via con una fluidità impressionante, toccandoci l'anima e il cuore, curando le nostre ferite più profonde e sollevando interrogativi che meritano grandi riflessioni. Se esistesse un Nobel per la musica, questo mago misterioso e riservato che arriva dal Bronx, sarebbe da prendere seriamente in considerazione.

Track Listing

01. Vida Sin Miel; 02. Gift (No Woman Knows); 03. Another Autumn Forms; 04. Como en Vietnam; 05. No Baby(1); 06. The Savage Dawn In Her Glance (Music and Autobiography); 07. Suenos da Vida Colonial; 08. Kuduro of Assassins and Laughter; 09. Obviously Spring; 10. You Play With The Night With Your Fingertips; 11. Unfinished Dawn; 12. At Home in the Night; 13. War News From Inside the City; 14. Shadow of the Unfinished Dawn; 15. Unfinished Dusk; 16. Clean Charm Amongst Evil; 17. Need; 18. No Baby (2).

Personnel

Dick Kondas (suono); Dafnis Prieto (batteria e voce); Steve Swallow (basso); Alfredo Triff (violino); Milton Cardona (conga, percussioni); Kip Hanrahan (direzione, percussioni, voce); DD Jackson (piano); Pedrito Martinez (conga); Robby Ameen (batteria, percussioni); Yosvanni Terry (percussiono, sax); Horacio “El Negro” Hernandez (batteria, percussioni); John Beasley (piano, tastiere); Brandon Ross (voce, chitarra); Bryan Carrott (vibrafono); Andy Gonzalez (basso); John Kilgore (suono); Fernando Saunders (voce, basso); Anthony Cox (basso); Mike Cain (piano); Xiomara Laugart (voce); Don Byron (clarinetto); Roberto Poveda (voce, chitarra); Craig Handy (sax); Lysandro Arenas (piano); Lucy Penebaz (voce).

Album information

Title: At Home in Anger | Year Released: 2012


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