Terry Riley – Arte Quartett: Assassin Reverie

Due dei tre lunghi brani di questo CD, “Uncle Jard” (1998) e “Assassin Reverie” (2001), sono stati composti e commissionati dall’ARTE Quartett e risultano incantevoli esempi delle nuove direttrici ideologiche e stilistiche intraprese da Riley.

Come scrive nelle note di copertina lo stesso: “Assassin Reverie è il risultato del vivere in un mondo post l’11 settembre, nel quale vediamo terrorismo emergente commissionato da guerriglieri combattenti e rivoltosi e sempre più devastanti atti di terrorismo commissionati da folli potenti leader del cosiddetto mondo libero. Volevo creare un pezzo teatrale che esprimesse alcuni dei significati di entrambe le parole del titolo”. Il risultato è un vero capolavoro dove si mescolano, senza mai offuscarsi e confondersi, bellezza e crudeltà, oriente e occidente, contrasti e contraddizioni.

Il brano “Uncle Jard”, ossia quel che lo zio dice di fare, subisce meno il fascino della contemporaneità, ma non per questo è meno degno di attenzione. Scritto per la Terry Riley All Stars è, nella veste di questo CD, meravigliosamente interpretato dai sassofoni dell’ARTE Quartett in chiave polifonica. “Tread on the Trail” è, infine, una squisitezza del repertorio minimalista di Riley interpretato ancora magicamente dal ARTE Quartett, che si fa letteralmente in tre in questa versione per dodici sassofoni.

Assassin Reverie è un CD super consigliato che dimostra quanto sia riduttivo e forse anche un po’ avvilente ingabbiare Riley nelle nebulose maglie del minimalismo. I lidi a cui è approdato sono molto, ma molto più straordinari. Senza delimitazioni, per nostra fortuna.

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