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Archi e danze per The Secret Florence

Archi e danze per The Secret Florence

Courtesy Eleonora Birardi

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The Secret Florence
Firenze
Vari Luoghi
6, 8.6.2023

Tra i vari appuntamenti della rassegna itinerante The Secret Florence, per l'Estate Fiorentina 2023, oltre ad Aria di Tempo Reale, di cui parleremo a parte, trovavano spazio anche due suggestive performances: il solo del violoncellista Ernst Reijseger e lo spettacolo Le tue labbra, con i danzatori Claudia Caldarano e Maurizio Giunti accompagnati dal contrabbassista Daniele Roccato.

Acclamato protagonista della scena improvvisativa europea, Reijseger si è esibito nel tardo pomeriggio di martedì 6 giugno nello splendido palcoscenico del Chiostro della Chiesa del Carmine, all'esterno dello spazio più importante della scena jazzistica fiorentina, la Sala Vanni, grazie alla collaborazione di Musicus Concentus. Il violoncellista ha preferito non usare amplificazione, cosa che se ha reso un po' più complesso l'ascolto, gli ha tuttavia permesso di esplorare le molteplici possibilità acustiche offerte dall'ambiente. Dopo una breve improvvisazione basata su reiterate celle minimali arricchite da variazioni timbriche, l'artista ha infatti preso a spostarsi per lo spazio, cercando riverberi ed eco offerti dagli archi e giocando con le differenze acustiche prodotte dall'alternarsi di pieni e vuoti. Tornato sul palco al centro del prato del chiostro, ha intonato vocalizzazioni su abbozzi di canzoni di ispirazione antica, anche aiutandosi con due piccoli harmonium, inscenando di seguito alcune delle sue classiche gag—ha corso per il chiostro trascinando lo strumento sul selciato, si è affacciato urlando dall'interno di un portale, ha suonato camminando—concludendo la performance suonando tra gli spettatori, che erano disposti sotto gli archi di uno dei lati. Benché un po' straniato, il pubblico—che non era composto di soli appassionati d'improvvisazione e che forse si attendeva qualcosa di più tradizionale—è stato decisamente affascinato dalla libertà e dalla (apparente) semplicità con cui Reijseger ha tratto dallo strumento cose ai più difficilmente immaginabili, e ha a gran voce richiesto più bis. Che l'artista olandese, simpaticamente istrionico come il suo solito, ha entusiasticamente concesso. Dimostrazione del fatto che anche musiche decisamente "non convenzionali," se proposte nei modi e nei luoghi giusti, possono riscuotere anche più successo dei prodotti standardizzati.

Due giorni più tardi, alle 21,00, in un luogo non meno suggestivo e decisamente meno noto e decentrato, il cenacolo della Villa Carducci Pandolfini, è stata la volta dello spettacolo di danza, a cura del Centro di Produzione della Danza Virgilio Sieni e con la coreografia dello stesso Sieni. Lo spazio è stato tenuto rigorosamente nella penombra, con un settore illuminato debolmente da fari posti all'eterno e che riversavano la luce attraverso una delle porte. I due danzatori, che indossavano solo degli slip color carne, hanno dato vita a uno sviluppo di forme in movimento, in un continuum di avvicinamento e allontanamento, intesa e distacco, che si è svolto soprattutto con i due distesi a terra, o tesi verso un faticoso e spesso vano risollevarsi. Il tutto destava nello spettatore soprattutto l'idea di una metafora della drammaticità della vita e delle relazioni umane, complici anche il luogo, la penombra e---soprattutto—la splendida musica di Roccato. Maestro assoluto dello strumento, il contrabbassista ha potuto in questo contesto esibire meno che in altre occasioni il suo virtuosismo, che ha giustamente messo al servizio dei danzatori, accompagnandoli senza dar loro il tempo musicale—non si trattava di un balletto—bensì creando un'atmosfera sospesa e drammatica in continuo cambiamento, qual era l'andamento stesso delle figurazioni. Il tutto usando ora l'archetto, ora il pizzicato, ora le percussioni sia sulle corde, sia sulla cassa, avvalendosi di timbri non convenzionali, armonici e stridori—sempre e puntualmente adeguati allo spettacolo sviluppato dai danzatori. Spettacolo sublime, che ha affascinato gli spettatori che lo hanno seguito in rigoroso silenzio, come meritava un "rito"—così era presentato—di corpi e musica di questo livello.

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