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Emilia Vancini, Augusto Pirodda: And If You Fall, You Fall

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Emilia Vancini, Augusto Pirodda: And If You Fall, You Fall
Duetto tra musicisti nostrani che ormai da tempo vivono all'estero, questo breve album—mezz'ora scarsa di musica—è un fulgido esempio di come si possa ancora trattare del materiale tradizionale donandogli freschezza e originalità. Siamo infatti di fronte a un "semplice" duo tra voce femminile e pianoforte all'opera su un repertorio di notissimi standard; e tuttavia i protagonisti, cioè la cantante residente in Olanda Emilia Vancini e il pianista cagliaritano residente in Belgio Augusto Pirodda, si prendono i rischi necessari per offrire un'interpretazione personalissima, assai gustosa e di alto livello.

Studi classici ed esperienza come pianista, la Vancini alterna la sua passione jazzistica con le interpretazioni della canzone italiana; Pirodda, cinquant'anni quest'anno, è un grande talento che meriterebbe ben altra notorietà qui da noi, vista l'elevatissima qualità di tutti i suoi lavori—tra i quali, merita ricordarlo, ce n'è uno in trio nientemeno che con Gary Peacock e Paul Motian, No Comment. I due hanno registrato questo lavoro nel corso di oltre nove ore in sala di registrazione, spalmate su un anno; ma la caratteristica del lavoro—che si rispecchia nel titolo, And If You Fall, You Fall, che allude al rischio dell'errore—è quella di aver affrontato gli standard volutamente "a mani nude," senza cioè aver né predisposto arrangiamenti, né deciso in anticipo dove andare a parare con l'interpretazione.

Da questa scelta "rischiosa"—ma davvero si può fare del jazz genuino operando in altro modo?—scaturiscono la freschezza e l'originalità dei dieci brani (uno dei quali, "Some Other Time," per sola voce, apre l'album e lo chiude con una breve ripresa). Pirodda, infatti, affronta le composizioni in modi sempre diversi, ora frammentandole, ora sottolineandone le parti ritmiche, ora uscendo dalle linee tracciate per percorrere sentieri astratti, ora abbondando in percussioni ed eco; la Vancini, senza virtuosismi o effetti speciali, lo segue complice, ricomponendo il discorso lirico e narrativo decostruito dal compagno, con ciò conferendo una nuova coerenza alla musica e valorizzando, per contrasto, la componente più nota dei brani, ovvero i loro temi melodici.

Questa falsariga, che scaturisce con spontaneità dall'interazione dei due protagonisti, si ripresenta un po' in tutti i brani, ma in ciascuno prende fogge diverse. La più affascinante per chi scrive è quella assunta nel monkiano "Ruby, My Dear," con il piano che evoca e tambureggia, mentre la voce sussurra il tema senza cantare; ma anche altrove non mancano le sorprese: si ascoltino per esempio le contrastatissime "On the Sunny Side of the Street" e "When I Fall in Love," nella quali voce e piano sembrano divergere, per poi ritrovarsi sempre; oppure "But Not for Me" che, pur essendo cantata in modo un più tradizionale, riceve un trattamento ritmico che ne modifica profondamente il senso, giusto al contrario di "Just Friends," nel quale è proprio il ritmo a venir decostruito, fino a trasformare il brano in qualcosa di assai più lirico di quel che siamo abituati a incontrare.

Insomma, un disco suggestivo e sorprendente a più livelli: all'ascolto, perché presenta continue e inattese invenzioni; concettualmente, perché offre una realizzazione musicale che non ti aspetti da un progetto e materiale di per sé stessi non certo innovativi; a livello di formazione, con due musicisti non proprio al centro della scena, ma ciononostante bravissimi e assai più inventivi della media. In breve: un disco da tenere presente e cercare.

Disco della settimana.

Track Listing

Some Other Time; You're My Everything; When I Fall in Love; On the Sunny Side of the Street; I Love You; If I Were a Bell; Ruby, My Dear; There Is No Greater Love; But Not for Me; Just Friends; Some Other Time (reprise).

Personnel

Album information

Title: And If You Fall, You Fall | Year Released: 2020 | Record Label: Espira


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